Dopo Cesare Pagano è toccato a lui. Quello che doveva raccoglierne lo scettro del comando e che invece ha innescato una guerra interna che ha rischiato di travolgere gli Scissionisti, gli Amato-Pagano. Da una settimana a questa parte il Ministero di Grazia e Giustizia ha deciso di prolungare, per un altro biennio, il carcere duro per Mariano Riccio. Non solo. Oltre all’aggravamento del 41bis è stato deciso anche l’isolamento per il giovanissimo ras originario di Marano. Un’ulteriore mazzata per il fronte scissionista che si aggiunge all’analoga decisione presa solo qualche giorno fa per ‘Cesarino’.
Due settimane fa per Riccio la condanna all’ergastolo
Riccio qualche settimana fa aveva rimediato una condanna all’ergastolo nel processo d’appello riguardante l’omicidio del ras Pasquale Malavita, delitto che segnò il definitivo passaggio della Vanella Grassi con l’ala più radicale degli Scissionisti. L’omicidio avvenne a Villaricca nell’ottobre del 2010. Malavita pagò con la vita l’esser diventato troppo autonomo e aver dato troppi segni di malcontento. A decretarne la morte Fabio Magnetti che, grazie a Mariano Riccio, riuscì ad attirare in trappola Malavita e ad ucciderlo. Secondo la prima ricostruzione effettuata all’epoca dai carabinieri, Malavita, intorno alle 17.30, percorreva via Consolare Campana a Villaricca, nella zona ovest, cosiddetta “Villaricca due”. Era a bordo di uno scooter insieme ad un’altra persona, quando i killer, a bordo di un’altra moto gli si avvicinarono facendo fuoco. Lo scooter percorse ancora alcuni metri prima di fermarsi, lasciando evidenti traccie di sangue lungo il bordo della strada, poi quando la corsa si arrestò del tutto i killer diedero il colpo finale sparandogli al volto. Secondo alcuni testimoni accorsi sul posto dopo aver udito gli spari, Malavita non sarebbe morto sul colpo, ma solo alcuni minuti dopo, prima dell’arrivo dei soccorsi.
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