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venerdì, Luglio 4, 2025
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Stupro di gruppo a Palermo, chiesto il trasferimento dal carcere per i 6 indagati: “I detenuti non li vogliono”

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Sei dei sette indagati per lo sconvolgente caso di stupro di gruppo avvenuto il 7 luglio al Foro Italico di Palermo, potrebbero essere presto trasferiti da Pagliarelli, la prigione dove attualmente sono detenuti. La richiesta di trasferimento non proviene solo dai detenuti stessi, ma anche dalla direzione del carcere, che teme “azioni destabilizzanti per l’ordine e la sicurezza” nell’istituto.

“Si chiede l’immediato allontanamento da questo istituto dei detenuti atteso che l’elevato clamore mediatico della vicenda ha determinato la piena conoscenza dei fatti anche alla restante popolazione detenuta, ragion per cui sono invisi alla stessa inclusi i detenuti delle sezioni protette dove sono si trovano.”, ha scritto in una nota la direzione del carcere.

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Il trasferimento in comunità del settimo indagato 

Il settimo indagato, che al momento dei fatti era ancora minorenne, è stato trasferito da un carcere minorile a una comunità di Palermo. La richiesta di trasferimento è stata avanzata come misura preventiva per evitare possibili problemi all’interno del carcere Pagliarelli. La gravità del caso sembra aver creato un clima teso all’interno dell’istituto. Il carcere palermitano, infatti, disponendo di poche sezioni protette potrebbe non essere facile garantire il divieto di incontro, stabilito invece dall’autorità giudiziaria.

Minacce di morte sui social media per il caso di Palermo

Parallelamente alle richieste di trasferimento, emerge un altro aspetto: minacce di morte sui social media rivolte ai sette giovani e alle loro famiglie. I parenti delle persone coinvolte hanno presentato denunce presso il commissariato per le numerose minacce ricevute su Instagram, Facebook e TikTok. Oltre alle minacce, hanno segnalato la violazione dei profili social dei loro figli.

La Polizia postale ha avviato un’indagine sulla vicenda per individuare gli autori delle minacce e le persone responsabili della violazione dei profili social.

 

 

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