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lunedì, Luglio 1, 2024
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Thomas Luciani, il dolore dell’ex fidanzatina: “Lo amavo, gli assassini devono pagare”

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Le lesioni che hanno provocato la morte di Christopher Thomas Luciani, il 17enne ucciso domenica scorsa nel parco “Baden Powell” di Pescara, hanno interessato entrambi i polmoni e hanno provocato uno shock emorragico irreversibile. Queste le prime informazioni che trapelano dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Christian D’Ovidio, alla presenza del collega Ildo Polidoro, perito di parte della famiglia della vittima.

Confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica, 25. Il ragazzo, stando alle prime informazioni, sarebbe morto rapidamente. L’esame autoptico, definito lungo e complesso, è durato sei ore. È stato necessario identificare le singole lesioni e, a quanto si apprende, è stato possibile ricostruire in modo chiaro la dinamica, le cause della morte e quali siano stati i colpi letali. Eseguiti, come da prassi, i prelievi di campioni per gli esami di laboratorio. Il medico legale rimetterà la sua relazione alla Procura presso il Tribunale dei Minori dell’Aquila entro 60 giorni.

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Le parole della fidanzata

“Piango da due giorni. Sono uscita di casa solo oggi, per venire a portare dei fiori alla persona che ho amato di più”, le parole riportate da Il Messaggero di Chiara (nome di fantasia), l’ex fidanzatina. Lei dice di non conoscere i presunti assassini “ma ne avevo sentito parlare” da alcuni amici comuni, che con la coppia condividevano la passione per il calcio. Li descrivevano come “persone tranquille. Amici anche di Cristopher”. A confermarle la notizia che il corpo ritrovato nella notte era esattamente quello Cristopher è stata la sorella, che poco prima si era informata attraverso un loro amico. “Quasi me lo sentivo – prosegue la ragazza -. Poi quando mia sorella me lo ha confermato, sono scoppiata a piangere”.

Ora la giovane chiede “giustizia, perché è impensabile arrivare a commettere certi gesti soprattutto per i soldi”. Recentemente lui si era fatto risentire. Mentre venerdì si erano incrociati per l’ultima volta. Poi il ricordo più bello della loro storia di adolescenti: “Davanti ad un garage. Eravamo lì a farci le coccole e poi decise di regalarmi la sua felpa. Ho ancora il telo e il suo costume con cui andava al mare”. In tanti in città ora hanno paura. Anche Chiara, a cui questa storia ha lasciato “un vuoto indescrivibile”.

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