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venerdì, Giugno 28, 2024
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Thomas ucciso a 17 anni per un debito di droga di 250 euro: “Colpito con 25 coltellate”

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Presi i presunti responsabili dell’omicidio di Thomas Christopher Luciani, 17 anni da compiere, trovato morto ieri sera, tra le sterpaglie, nel parco Baden Powell nel centro di Pescara. I presunti assassini, due minorenni, secondo quanto trapelato fino ad ora,  sono uno il figlio di un avvocato, l’altro figlio di un maresciallo comandante di una stazione locale di un Comune della provincia di Pescara.

Dopo il delitto sarebbero andati a fare il bagno al mare. Lì, presumibilmente, si sarebbero disfatti del coltello utilizzato. Abbandonato tra le sterpaglie, il corpo del ragazzo è stato trovato solo in tarda serata.  I due, probabilmente, facevano parte di un gruppo di sette o otto persone. La vittima, stando alle prime informazioni, sarebbe stata raggiunta da circa 25 coltellate. I due avrebbero continuato a colpirlo anche quando il giovane era già esanime a terra.

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All’origine dei fatti, un debito di droga di poche centinaia di euro: forse 200 o 250. Non è chiaro, al momento, se i due minorenni siano entrati in azione con l’intento di uccidere o se si sia trattato di una lite finita male.  Gli inquirenti parlano di situazione delicata. Il delitto sarebbe maturato nell’ambito del piccolo spaccio e sarebbe avvenuto con una coltellata – si pensa ad un coltello da sub viste le ferite inferte – nel tardo pomeriggio di domenica sera in una zona centrale della città. Per recuperare l’arma sono al lavoro i sommozzatori dei Vigili del Fuoco.

Intanto vanno avanti gli accertamenti della squadra Mobile della Questura di Pescara. Sul posto, ieri sera, nel parco Baden Powell, sono intervenuti anche gli agenti della squadra Volante, la polizia scientifica, il 118, il procuratore capo Giuseppe Bellelli, e il medico legale Cristian D’Ovidio.

La dinamica

Il gruppetto di ragazzi – il contesto in cui è maturato il delitto è quello del piccolo spaccio di droga – ha raggiunto il parco. Poi due di loro sono entrati e hanno incontrato il 17enne.

Raggiunta una zona non sorvegliata, lo hanno colpito ripetutamente con un coltello, presumibilmente da sub, viste le lesioni riportate dal ragazzo. Dopo averlo abbandonato tra le sterpaglie si sono allontanati.

Il gruppo, poi, è andato al mare, in uno stabilimento balneare del centro, e ha fatto il bagno. Lì, stando alle testimonianze raccolte, sarebbe stato abbandonato il coltello. L’arma, al momento, non è stata trovata e vanno avanti le ricerche dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco

Le indagini avviate subito dopo il ritrovamento del corpo del giovane sono state condotte da personale altamente specializzato della Squadra Mobile pescarese, dalla squadra Volanti e dalla Polizia Scientifica. Per tutta la notte, in Questura sono state ascoltate persone potenzialmente informate sui fatti e testimoni. Fondamentali anche le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona antistante il parco e in prossimità di uno stabilimento balneare dove tutti i componenti del gruppo sono andati dopo il crimine.

 A lanciare l’allarme sull’omicidio del 17enne Thomas Luciani, alcune ore dopo i fatti, secondo quanto appreso, è stato uno dei giovani che facevano parte del gruppo insieme ai due indagati, dopo aver compreso la gravità dell’accaduto. A quel punto, il rinvenimento del cadavere e l’avvio delle indagini, che in poche ore hanno consentito di individuare i presunti responsabili.

Determinante, nel lavoro certosino condotto dagli investigatori della squadra Mobile della Questura di Pescara, diretti dal vice capo Mauro Sablone, oltre alla testimonianza, anche la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti al parco e allo stabilimento balneare.

“La drammatica vicenda, fin dalle prime battute – si legge in una nota della Questura di Pescara – ha evidenziato un incredibile disagio giovanile, una sorprendente carenza di empatia emotiva ed una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse. Questi atteggiamenti disfunzionali meritano ampio approfondimento, al pari della necessaria ricostruzione delle dinamiche e responsabilità. A tal fine sono dirette le attività investigative in corso, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila”.

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