Il nuovo Napoli di Ancelotti ha ancora un’evidente impronta “sarriana” ma gli accorgimenti del tecnico di Reggiolo iniziano a vedersi e anche in maniera marcata.
I tanti nostalgici del “Comandante”, ora al Chelsea, parlano di un Napoli identico a quello della scorsa stagione sottolineando in maniera polemica i cambiamenti, quasi nulli, apportati dal pluripremiato allenatore emiliano. A smentire i nostalgici però c’è la gara con il Milan dove Ancelotti ha mostrato la sua decantata versatilità tattica, cosa che difficilmente abbiamo visto in Sarri, e soprattutto il “coraggio” di gettare nella mischia l’interessante giovane Luperto al posto dell’infortunato Mario Rui.
Sul doppio svantaggio azzurro, infatti, l’ex tecnico di Real e Bayern ha inserito Mertens passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1 restituendo equilibrio alla mediana con l’uscita del protagonista della serata Zielinski per un più difensivo Diawara il quale ha dato il via all’azione del terzo gol che ha poi sancito la seconda vittoria in campionato.
Come era prevedibile, dopo due gare, il Napoli è ancora una creatura a metà tra il passato ed il presente ma dalle prime sensazioni sembra che Ancelotti non si allontanerà troppo dal credo dell’ex tecnico toscano fondendolo con la sua idea di calcio, di stampo internazionale, creando forse il mix giusto che possa portare il Napoli a competere fino in fondo, in tutte le competizioni, senza arrivare a maggio con il “fiatone” come accaduto in passato.
