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venerdì, Marzo 29, 2024
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Uomo bruciato vivo a Frattamaggiore, c’è un fermato: è accusato di tentato omicidio

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Tentato omicidio: è il reato che la Procura di Napoli Nord, coordinata da Maria Antonietta Troncone, contesta a Pasquale Pezzella, 36 anni, sottoposto a fermo di pm la scorsa notte nell’ambito delle indagini sull’aggressione ai danni di Nicola Liguori, dato alle fiamme mentre stava videochiamando la fidanzata.  Sulla vicenda sono in corso indagini da parte degli investigatori della squadra mobile della questura di Napoli e del commissariato di Frattamaggiore. Gli inquirenti classificano come un’ipotesi concreta che l’episodio sia riconducibile al furto di uno scooter. La vittima è in ospedale in pericolo di vita.

La polizia ha fermato nella notte un uomo per l’accusa di aver dato alle fiamme Nicola Liguori a Frattamaggiore. L’uomo ascoltato in commissariato si chiama Pasquale Pezzella. Si tratta del nome che Nicola Liguori ha fatto al fratello mentre veniva portato in ospedale ieri. Il furto di uno scooter che Pezzella imputava a Liguori viene definita un’ipotesi concreta per spiegare quanto successo. Liguori si trova intanto ricoverato al Policlinico di Bari dopo essere stato portato al reparto Grandi Ustionati del Caldarelli. È in coma farmacologico e in prognosi riservata. Liguori, 36 anni di Frattamaggiore è stato aggredito mentre era in videochiamata con la fidanzata.

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Improvvisamente, poco dopo la mezzanotte tra giovedì e venerdì, alle spalle dell’uomo, seduto su una panchina di fronte a una cappella votiva della Madonna, è comparso – come ha raccontato la donna, di Casoria, conosciuta tre mesi fa – in viale Tiziano, zona di edilizia popolare, un’ombra che ha fatto scivolare da una bottiglia del liquido per poi accendere il fuoco con un accendino. Sul cellulare della ragazza è apparsa come una fiammata. Lei ha gridato, chiedendo aiuto per il suo fidanzato. L’uomo ha cercato di spogliarsi, togliersi di dosso gli indumenti infuocati. Poi si è trascinato verso la casa della mamma, dove si trovava il fratello. Poco prima di arrivarvi, qualcuno, richiamato dalle urla, gli ha messo un asciugamano bagnato addosso in un disperato tentativo di sollievo.

Secondo il racconto del Mattino prima delle fiamme c’era stato un battibecco con Pezzella. Che abita in uno degli edifici che danno sulla cappella della Madonna. Proprio dove era seduto Liguori. Prima Pezzella si è affacciato alla finestra e gli ha intimato di stare zitto. L’altro gli ha risposto per le rime. E allora Pezzella lo ha accusato: «Zitto mariuolo, ti sei rubato il mio motorino». Lo accusava del furto di uno scooter in disuso lasciato in sosta sotto la sua abitazione: «Una falsità, io ho un motorino dello stesso modello ma molto più nuovo», dice il fratello Biagio Castaldo.

Nicola e Nicolino

Sulla scena secondo lo svuotacantine c’era anche un’altra persona. Un certo “Nicolino” – così lo ha chiamato Pasquale – che adesso è ricercato dagli inquirenti. Liguori aveva detto a Pezzella di scendere per un faccia a faccia durante la lite. Intanto si cerca di trovare le tracce della lite anche nell’impianto di videosorveglianza della zona.

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