Due telecamere di videosorveglianza installate in via Napo Torriani, a due passi dalla Stazione Centrale di Milano, hanno immortalato l’agguato di Emanuele De Maria al collega 50enne, davanti all’hotel Berna, intorno alle 6.20 di sabato.
Il detenuto napoletano, indossa jeans e t-shirt e un cappellino nero, aggredisce il collega, che tenta di difendersi. I due lottano, a De Maria cade il coltello a terra, lo raccoglie e lo usa per colpire il collega al collo. Poi il 35enne fugge di corsa, fermandosi prima a recuperare un pacchetto caduto per terra nella colluttazione. Il 50enne, ferito, bussa alla porta dell’albergo si fa aprire.
Il piano di Emanuele De Maria
Avrebbe pianificato di uccidere prima Chamila Wijesuriya, la barista 50enne dell’hotel Berna di Milano, e poi il collega Hani Nasr, che si è difeso ed è sopravvissuto, Emanuele De Maria, il detenuto evaso da Bollate che si è ammazzato gettandosi dal Duomo. È l’ipotesi del pm di Milano Francesco De Tommasi nell’inchiesta sulla tragedia in cui la donna è morta, accoltellata alla gola. Il pubblico ministero ha disposto le autopsie anche per accertare se l’uomo, autore di un omicidio e di un tentato omicidio premeditati, avesse assunto sostanze stupefacenti.