Erano stati arrestati lo scorso mese di marzo per estorsione consumata aggravata dal metodo mafioso, per aver preteso 2mila euro dal titolare di un hotel a Villaricca, quale “rata” da pagare per Pasqua. È fissata per il 9 luglio la prima udienza del processo a loro carico davanti al Tribunale di Napoli, così come chiesto dal Sostituto Procuratore della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia Dottoressa Ida Frongillo.
A processo MAGLIONE Antonio, detenuto presso l’istituto penitenziario di Napoli Secondigliano difeso di fiducia dall’avv. Massimo MONTANARO del foro di Napoli Nord
⁃ CICCARELLI Luigi, agli arresti domiciliari, difeso di fiducia dall’avv. Luigi POZIELLO del foro di Napoli Nord
⁃ MALLARDO Antonio, detenuto per questo procedimento presso l’istituto penitenziario di Napoli Secondigliano, difeso di fiducia dagli avvocati Luigi Poziello e Giovanni Nappa del Foro di Napoli Nord,
Villaricca, racket all’hotel per “le famiglie dei carcerati”: tre arresti nel clan Ferrara
Si presentano nella hall dell’hotel per ben quattro volte, pretendendo 6mila euro l’anno (da suddividere in tre tranche da 2mila euro a Natale, Pasqua e Ferragosto). L’incubo per i titolari della struttura alberghiera è iniziato il 20 dicembre 2023 quando uno sconosciuto si reca nella reception e chiede espressamente il versamento di una somma di danaro per “le famiglie dei carcerati di Villaricca”.
Lo stesso esattore si rifà vivo il 5 gennaio successivo, e di fronte all’offerta di 200 euro da parte di uno dei titolari, lancia le banconote all’aria e sbotta: “Io ci piscio sopra i 200 euro. Io cerco 2mila, 2mila e 2mila”. I titolari dell’albergo non cedono ai ricatti e pochi giorni dopo presentano denuncia ai carabinieri.
L’arresto in flagranza
Passano due mesi e nella hall, a inizio marzo, si presentano due facce nuove. Si tratta di Antonio Maglione, figlio di Giuseppe Maglione detto Nino d’Angelo, noto esponente del clan Ferrara-Cacciapuoti, e di Antonio Mallardo. Rinnovano la richiesta estorsiva. La somma pretesa non cambia: 2mila euro ogni quattro mesi.
I titolari neanche questa volta cedono alle pressioni dei malviventi e si rivolgono di nuovo alle forze dell’ordine. Mallardo, ignaro della denuncia sporta dagli albergatori, si ripresenta il 19 marzo scorso. Nelle sue mani verranno materialmente versati i soldi della tangente che faranno scattare per luil’arresto in flagrante. All’esterno dell’hotel, il giovane del clan troverà ad aspettarlo i carabinieri della sezione operativa di Giugliano.
Per gli altri due, invece, Maglione e Ciccarelli, le manette sono scattate lo scorso 25 marzo dopo l’ordinanza di custodia cautelare emanata dalla Procura di Napoli Nord. A eseguire il provvedimento i militari dell’Arma. Risponderanno di associazione di stampo mafioso per delinquere finalizzata all’estorsione.