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La sfida Catania-Giugliano, in programma giovedì alle ore 20:45, riporta alla mente un triste ricordo: quello di Vincenzo Del Vecchio, doppio ex, morto su un campo di calcio per arresto cardiaco.
Napoletano verace, classe 1966, dopo la trafila nelle giovanili della Casertana, nella stagione 1985-’86, Vincenzo Del Vecchio fa il suo esordio nel campionato Interregionale con la maglia del Giugliano. Nonostante l’annata tutt’altra soddisfacente, conclusasi con l’amara retrocessione in Eccellenza, il giovane cursore mancino di fascia risulta, nel suo ruolo, uno dei migliori dell’intero girone.
Dopo una breve militanza in squadre campane, nell’estate del 1990 il difensore napoletano sbarca a Catania. Li interpreta alla grande il ruolo di difensore goleador e diviene un idolo; dopo due buone annate in C, trasloca in quel di Andria e gioca più di cinquanta gare tra i cadetti con la maglietta della Fidelis. Tuttavia, ogni giorno che passa, la nostalgia della terra di Sicania si fa più forte e diventa intensa come un tuono. E così quando il Catania viene iscritto al Campionato Nazionale Dilettanti riappare come paladino dei colori rossazzurri: ritorna prepotentemente alle falde dell’Etna e riparte dal basso. È un lottatore indomabile, un professionista serio che onora la casacca rossazzurra con i galloni da capitano. Fa parte di quella schiera di calciatori generosi che ritardano di parecchio il momento di dire basta. La carriera di Del Vecchio prosegue nelle serie dilettantistiche, fin quando diciotto anni orsono (2 aprile 2006) un arresto cardiaco non lo beffa in campo in quel di Cinisi. Vincenzo aveva quarant’anni e indossava la maglia del Trecastagni. Lasciava la moglie e due figli in tenera età.
Sarebbe bello che giovedì prossimo allo stadio “Massimino”, prima della partita Catania-Giugliano (a porte chiuse), venisse ricordato con un affettuoso saluto dalle due squadre.
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