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West Nile, al via le disinfestazioni nei tre comuni del Casertano colpiti dal virus

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Il dipartimento di prevenzione dell’Asl di Caserta ha affidato al Consorzio Crid gli interventi straordinari di disinfestazione dopo il verificarsi di tre casi di West Nile, la Febbre del Nilo, in provincia di Caserta.

I casi, due dei quali si sono recati in ospedale con sintomi come febbre alta e mal di testa, sono residenti a Orta di Atella, Sessa Aurunca e Cellole. L’Asl invita i sindaci a vigilare sulla corretta esecuzione degli interventi, che inizieranno stasera (23 luglio) alle 22 ed a garantire la necessaria assistenza alla ditta durante l’esecuzione dei trattamenti antilarvali. Ricordiamo che la West Nile si trasmette attraverso il le punture di zanzare.

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Le dichiarazioni del governatore De Luca

«Stiamo analizzando bene la situazione. Il problema c’è, ma ad oggi non abbiamo motivo di allarmi particolari». Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine dell’inaugurazione del nuovo reparto di trapianto di cellule staminali e terapie cellulari avanzate dell’Istituto nazionale tumori “Fondazione Pascale”, sugli otto casi accertati di West Nile in Campania, con quattro persone in rianimazione.

«Stiamo esaminando bene le caratteristiche generiche di questi virus nuovi che arrivano. Non abbiamo focolai estesi, abbiamo singoli episodi che sono assolutamente sotto controllo. Ovviamente dovremo seguire con l’attenzione necessaria. È un contagio nuovo, che arriva nei nostri territori, ma abbiamo tutte le risorse tecnico-scientifiche per tenere sotto controllo la situazione», ha detto De Luca.

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Virus West Nile. Sono almeno 8 i casi clinici di infezione conclamata in Campania, che hanno dato luogo ad altrettante ospedalizzazioni a causa di forme neuroinvasive.

Quattro di essi sono gravi, in rianimazione, ricoverati al Moscati di Aversa e al Cotugno. Si tratta di persone che, nella maggior parte dei casi, hanno villeggiato a Baia Domizia. Il primo di Sessa Aurunca, classe ’63, è ricoverato al Cotugno in condizioni stazionarie. Il secondo del Vomero, classe 1945 ha anche lui soggiornato a Baia Domizia ed è ricoverato nel polo infettivologico in condizioni critiche.

Il terzo paziente è di Orta di Atella, del 1956 ricoverato al Moscati dove è arrivato con febbre alta e sintomi da meningite virale. Anche lui è grave. A questi tre se ne aggiungono altri 5 di cui 4 ricoverati sempre notificati all’Istituto superiore di sanità dalla Asl di Caserta. Si tratta di un 68enne, proveniente da Trentola Ducenta, è giunto in pronto soccorso, per febbre alta e stato di malessere generale, trasferito inizialmente in neurologia al Moscati di Aversa e poi in stato di coma in rianimazione. La diagnosi confermata al laboratorio del Cotugno.

Poi c’è un paziente di 80 anni, proveniente da Orta di Atella, giunto il giorno 19 luglio in pronto soccorso per febbre alta e in stato di malessere generale. Per il peggioramento dello stato clinico, sopore e rigidità nucale, è stato trasferito il 21 luglio in rianimazione.

I risultati delle analisi sui pazienti

Anche in questo caso sono state inviate le provette al laboratorio al Cotugno di Napoli, dove è stata confermata la diagnosi di West Nile Virus. Vi sono poi da due giorni un 65enne di Aversa e un 76enne di Sant’Antimo, entrambi ricoverati ad Aversa in Neuro con diagnosi fatta. In condizioni stabili. Infine due giorni fa sempre ad Aversa un uomo è stato dimesso dopo che i sintomi della malattia sono scomparsi.

Casi che rimandano ad almeno un cluster epidemico localizzato nella zona di Baia Domizia. Se ne sospettano almeno altri due nelle zone acquitrinose della valle del Sele e di Pertosa. Un quadro epidemiologico, quello appena descritto, emerso dopo una riunione convocata d’urgenza ieri mattina presso l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici giustificata dal decesso, nei giorni scorsi a Formia, di Filomena Di Giovangiulio per Febbre del Nilo all’ospedale di Fondi.

Un’allerta scattata per valutare la situazione campana dopo i 6 casi confermati nella stessa zona del Lazio e alla decina di infezioni sparse in Italia segnalati tra Veneto, Emilia e Piemonte e nell’agropontino dove sarebbe morto anche un cavallo.

«In seguito a questa riunione – avverte Claudio De Martinis esperto dello Zooprofilattico di Portici – abbiamo preso contatti con le Asl e appreso dal servizio prevenzione di Caserta dei pazienti ricoverati. E’ da ritenere che il cluster epidemico conti già alcune centinaia di casi astintomatici considerando che solo l’1 o 2% per cento delle infezioni finiscono in ospedale».

E’ allarme virus West Nile in Campania, quattro persone ricoverate in rianimazione

 

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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.
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