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mercoledì, Giugno 26, 2024
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UN ALTRO COLPO AI CASALESI, PRESO ARMANDO LETIZIA LATITANTE DA UN ANNO

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Era latitante da oltre un anno ma, Armando Letizia, 56 anni, e’ stato costretto ad arrendersi all’alba di oggi agli agentid ella Squadra Mobile di Caserta. Presunto appartenente alla cosca dei Casalesi, gruppo Bidognetti, Letizia si nascondeva in un appartamento situato ad Acerra, comune a nord di Napoli. La Mobile casertana ha circondato l’intero edificio e poi lo ha ammanettato. Letizia era ricercato per associazione mafiosa: viene ritenuto dagli investigatori un elemento di primo piano del clan bidognettiano.
Letizia era ricercato in base a due ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa e riciclaggio. Una figura, la sua, di assoluto rilievo anche per i suoi rapporti familiari. La moglie dell’uomo, Esterina Pagano, gia’ in carcere, e’ la zia di Domenico Bidognetti, collaboratore di giustizia, cugino ed ex fedelissimo di Francesco Bidognetti, il boss detenuto da anni in regime di 416 bis. Un nipote del latitante arrestato, Giovanni Letizia ha fatto parte del gruppo stragista che faceva capo a Giuseppe Setola. Il figlio Franco, 32 anni, inoltre, è anch’egli affiliato al clan ed è tuttora latitante.


Le indagini. Le operazioni svolte dalla Squadra Mobile di Caserta, coordinate dalla Dda partenopea, hanno evidenziato il ruolo fiduciario svolto da Letizia, storico componente del clan, e dal figlio. A loro, infatti, erano affidate le attività estorsive sul litorale domitio, nonché la gestione della cassa del sodalizio camorrista. Il provvedimento restrittivo nei suoi confronti era stato emesso dalla Dda di Napoli nello scorso mese di febbraio e ha portato all’arresto anche della moglie Esterina Pagano. E’ stata, infatti, evidenziata la partecipazione di Letizia alle attività di riciclaggio dei capitali del clan, impiegati in svariate `affari’ economici riconducibili al gruppo criminale. In particolare nella costituzione di una società, la Flora Ambiente Srl che, anche attraverso accordi intercorsi con i fratelli Orsi, Michele (assassinato nel giugno scorso dal gruppo di Giuseppe Setola) e Sergio, sarebbe poi divenuta il partner privato della costituenda società mista Eco 4 Spa. Un passaggio che avrebbe avuto l’obiettivo di consentire al clan Bidognetti, grazie la fraudolenta aggiudicazione di appalti pubblici indetti dal consorzio Ce4, di inserirsi nel lucroso affare della raccolta dei rifiuti.

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