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Scattano gli sgomberi Comune sotto assedio

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Cominciano gli sgomberi delle case abusive: con i blocchi stradali, ritornano in piazza le famiglie del comitato antiabbattimento. «Chiediamo un incontro col prefetto», dicono accodandosi agli imprenditori della fascia costiera anch’essi nel mirino del filone d’inchiesta della Procura sul «mattone selvaggio» che a maggio 2008 portò all’arresto di 39 persone, tra vigili, dipendenti comunali e imprenditori per presunte mazzette. Intanto ieri, dopo che le forze dell’ordine avevano liberato il giorno prima senza clamore quattro appartamenti, occupati da affittuari, in via Masseriella, a Licola, è scoppiata la protesta a via Casacelle, dove sarebbe toccato a un immobile di tre piani, di cui solo il primo piano è stato condonato. Lo sgombero è stato rinviato dopo quattro ore di protesta, per le condizioni precarie di salute di una occupante, al quinto mese di gravidanza. Le famiglie avrebbero dovuto liberare il secondo piano, realizzato senza licenza, e, invece, si sono ritrovate con i sigilli ad altri due appartamenti all’interno dello stesso stabile. In pratica, quattro appartamenti in tutto, di cui solo uno realizzato con licenza. Sulla parte realizzata senza concessione pende anche un ordine di demolizione già esecutivo. In ausilio alla polizia, anche i vigili urbani, i servizi sociali e i tecnici del Comune, con i medici dell’Asl. La presenza dei sanitari indispensabile per gestire lo sgombero in presenza di una donna al quinto mese di gravidanza, le cui condizioni precarie hanno imposto il rinvio dello sgombero. Le operazioni si sono svolte in un clima di grande tensione, tra blocchi stradali e le proteste delle famiglie del comitato antiabbattimento arrivate dal litorale. Scongiurato lo sgombero, il blocco stradale su via Casacelle è stato rimosso per essere poi spostato al corso Campano, davanti al Comune. Nel centro cittadino, con striscioni e cori, i manifestanti hanno presidiato il palazzo municipale, paralizzando il traffico cittadino per due ore. «Il nostro obiettivo – dice Gennaro Di Girolamo, portavoce del comitato – è quello di ribadire che non molliamo su sgomberi e abbattimenti. Siamo disposti a ragionare a tutti i tavoli se ce ne danno la possibilità». Grazie alla mediazione del dirigente del commissariato di Giugliano, le famiglie attendono di essere convocate in prefettura. Intanto, si teme l’avvicinarsi delle demolizioni, concordate al tavolo della task force messa al lavoro in Prefettura su iniziativa della magistratura. Scongiurato uno sgombero, sembrerebbe vicino il prossimo: starebbe per scadere la proroga concessa a ventisei famiglie in via Rannola.

TONIA LIMATOLA
Il Mattino il 12/06/09

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