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mercoledì, Giugno 26, 2024
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DE LEONARDIS (PD): «RESTITUIRE L’ACQUA AI CITTADINI DI QUALIANO E’ UN DOVERE. GLI ELETTORI MERITANO RISPETTO»

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InterNapoli.it incontra il coordinatore del Pd qualianese, Raffaele De Leonardis, per parlare del “dopo elezioni” e affrontare la privatizzazione dell’acqua, tema non solo importante per Qualiano e per i suoi cittadini, ma anche per il futuro politico dell’attuale maggioranza, considerato che la precedente amministrazione fu sfiduciata proprio a causa dell’acqua, argomento che poi dominò la campagna elettorale per le amministrative del 2008, al termine della quale fu eletta l’attuale maggioranza con un plebiscito di voti al grido: «Acqua pubblica!»
Il primo dei cinque anni di amministrazione è trascorso senza aver preso ancora nessuna decisione. L’argomento, più volte approdato in consiglio comunale, è stato rinviato, mentre le prime bollette inviate dalla società che gestisce il servizio, fanno impallidire anche i cittadini più ottimisti.

Il Pd a Qualiano si attesta a poco più del 14%. Come analizza il risultato elettorale del 6-7 giugno scorso?
Innanzitutto porterei subito l’attenzione sul dato dell’affluenza alle urne che vede un “grande partito” al 40% fatto di persone che non hanno votato. Sono circa 7.500 elettori. Un potenziale di voti non indifferente ed è proprio analizzando questo dato che possiamo dire di avere i numeri per poter ripartire. Intendiamo riportare queste persone alle urne e per farlo stiamo approntando un progetto serio per il futuro. Sono passati poco più di due mesi da quando ho accettato l’incarico di coordinatore del Pd e presto rimetteremo insieme le forze “sane” di questo paese per creare una valida alternativa all’attuale compagine di governo.

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Il Pdl ha conquistato la maggioranza assoluta dei voti. Come pensate di poter ribaltare il risultato e in quanto tempo?
E’ vero. Il Pdl è al 50% e la maggioranza ha i numeri per governare fino alla scadenza del mandato, ma è lacerata da evidenti divisioni interne che comunque non ci riguardano. Il nostro progetto maturerà nei prossimi quattro anni e durante questo percorso non saremo soli, oltre a consolidare l’alleanza Pd-Udc, aggregheremo le altre forze riformiste e convinceremo Idv a stare dalla parte giusta.

Un progetto politico a lungo termine quindi. Quanto inciderà il problema dell’acqua sul futuro della maggioranza e sugli assetti politici di entrambi gli schieramenti?
La nostra posizione è chiara. Lo hanno ribadito i consiglieri di Pd e di Udc durante il consiglio comunale di giovedì scorso. La maggioranza ha già perso troppo tempo e con l’atteggiamento manifestato in quella sede lancia ai cittadini un messaggio poco rassicurante. Rinviare ulteriormente l’argomento è stato un errore e i cittadini un po’ alla volta hanno capito che l’amministrazione non ha alcuna intenzione di affrontare l’argomento in modo serio.

Ma è realmente possibile riportare l’acqua del comune di Qualiano alla gestione pubblica? Perché secondo lei la maggioranza prende tempo?
Innanzitutto bisogna ricordare che sull’argomento si è svolta un’intera campagna elettorale e che il consenso dei cittadini all’attuale maggioranza è fondato principalmente sul ritorno dell’acqua alla gestione pubblica. C’è da aggiungere, poi, che autorevoli membri dell’amministrazione hanno condotto una raccolta di firme a riguardo e non dimentichiamo che il precedente sindaco, Pasquale Galdiero, è stato sfiduciato principalmente con i voti di chi oggi siede negli scarni della maggioranza proprio a causa dell’acqua. È palese dunque che non possono sottrarsi nell’affrontare l’argomento.
Oltre all’aspetto politico poi vi è anche quello amministrativo. Non basta dire “facciamo tornare l’acqua alla gestione pubblica”. Pd e Udc hanno presentato una proposta a margine della richiesta di inserire l’argomento all’ordine del giorno del consiglio comunale di giovedì scorso, poi rinviato dalla maggioranza, che mette in evidenza un aspetto che fino ad ora l’amministrazione non ha preso in considerazione: non bisogna insistere sulla determina n.41 del 27 dicembre 2006 palesemente dichiarata “legittima”, ma bensì sulla delibera di consiglio comunale n. 19 del 15 maggio 2002 che va dichiarata nulla e quindi revocata.

Cosa accadrebbe in seguito alla revoca di questa delibera?
Partirebbe un contenzioso con l’attuale società che gestisce il servizio che porterebbe ad un processo civile con tutta una serie di conseguenze. E’ ovvio quindi che un atto del genere richiede l’assunzione di grandi responsabilità, ma è proprio per questo motivo che gli elettori e quindi la maggioranza dei cittadini di Qualiano, hanno dato fiducia a chi oggi li amministra. Non procedere in questo senso sarebbe un tradimento a tutti gli effetti.
Poi sarà necessario mettere in piedi un ufficio idoneo che si occupi della gestione pubblica del servizio. Ci sono già state delle proposte in passato: la soc. Multiservizi, le cooperative, ma possono essere fatte ancora altre proposte. Ecco. Questo può essere oggetto di confronto, ma per quanto riguarda la revoca della delibera, c’è poco da discutere.

Perché secondo lei l’ex sindaco Galdiero decise di privatizzare la gestione dell’acqua?
Facevo parte dell’amministrazione. Ero assessore al bilancio e Pasquale Galdiero decise di comunicarci che aveva “privatizzato l’acqua per 30 anni”. Fu una decisione solitaria e inaspettata. Anche la nostra campagna elettorale nel 2006 partì con lo slogan “Giù le mani dall’acqua”, coniato proprio da Galdiero. Poi quella decisione spiazzò un po’ tutti, soprattutto il mio partito. Dopo un mese infatti lasciai l’incarico di assessore e con esso anche la politica, fino a tre mesi fa, quando mi chiesero di assumere l’incarico di coordinatore del Pd.

Alcune “voci” affermano che persone a lei “vicine” rivestono incarichi di rilievo nella soc. Acquedotti Scpa. Cosa risponde in merito?
Visto che sul problema dell’acqua pare sia più importante stabilire se nel Cda o nel collegio sindacale della società che gestisce il servizio siano presenti miei parenti, amici o coniugi, piuttosto che discutere se è un bene per Qualiano mantenere la privatizzazione o abolirla, ci tengo a precisare che in data 30/03/09 la dott.ssa Lucia Pisani, in qualità di revisore dei conti del “collegio sindacale” della soc. Acquedotti Scpa, ha rassegnato le proprie dimissioni essendo quest’incarico in palese contraddizione con il ruolo politico assunto dal sottoscritto nel momento in cui ha accettato l’incarico di coordinatore del Pd. Ritengo al di fuori di ogni commento, che accettare l’incarico di revisore al collegio sindacale sia stato effettivamente una leggerezza. Nel momento in cui si ripropone il problema di revocare o meno la privatizzazione dell’acqua e quindi, affrontare una nuova battaglia dai banchi dell’opposizione, era necessario ripristinare lo stato dei fatti, facendo rassegnare opportunamente le dimissioni di mia moglie. Penso sia un atto doveroso che inevitabilmente solleverà polemiche, ma approfittando della domanda mi è stato consentito di evitare inutile e dannoso sciacallaggio per questa nomina. Rimane il mio impegno a favore della lotta contro la privatizzazione dell’acqua.

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