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mercoledì, Giugno 26, 2024
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CAMORRA A QUALIANO, MANETTE PER «ARMANDUCCIO»

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QUALIANO – Trema la camorra a nord di Napoli. Un colpo pesantissimo è stato inferto al clan Pianese, alleato con i Mallardo di Giugliano e, dunque, con la mala di Secondigliano. In manette è finito Armando Alderio, 35 anni, elemento di spicco della cosca che da anni impera a Qualiano. L’hanno arrestato i carabinieri della Compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti e dal tenente Orazio Ianniello. Alderio era latitante da due mesi, si nascondeva in una mansarda alla periferia della cittadina. Per gli amici e gli “amici degli amici” era “Bruce Lee”: un titolo d’onore, conquistato sul campo. Per gli altri, era semplicemente “Armanduccio”.



Lunga e difficile l’indagine: settimane di appostamenti, intercettazioni, sopralluoghi. Poi il blitz nel primo pomeriggio. I militari l’hanno bloccato in un’abitazione di via Pozzolaniello, nel Rione Principe di Qualiano. Impegnati oltre un centinaio di uomini, che hanno circondato l’intera zona. Il 35enne si era rifugiato in un angolo remoto dell’abitazione, in mansarda. Alla vista dei carabinieri, ha anche tentato di fuggire in una palazzina adiacente. Quando si è visto braccato, si è però arreso. “Si, sono io: arrestatemi” ha detto ai militari. Denunciato anche il proprietario dello stabile per favoreggiamento personale: si tratta di R.D., 24 anni, originario di Giugliano.



Per gli investigatori, Alderio sarebbe un esponente di primo piano del clan Pianese: probabilmente uno dei reggenti dopo l’arresto del boss Nicola Pianese, meglio conosciuto come “o’ musssuto”.



Armanduccio era ricercato per associazione a delinquere di stampo camorristico, il famoso 416 bis. L’ordinanza di custodia cautelare era stata emessa dal Tribunale della Repubblica di Napoli lo scorso ottobre; era poi stata confermata meno di due mesi fa, il 30 giugno.



Nel corso della latitanza, probabilmente perché si sentiva braccato, si era tinto i capelli di biondo e si era fatto crescere la barba.


Alderio era già stato arrestato qualche anno fa, esattamente il 13 ottobre del 1999. Fu ammanettato nel corso di una maxioperazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia: in cella finirono 13 esponenti del cosca, a partire dal capoclan Pianese e due suoi luogotenenti, Domenico e Bruno D’Alterio. Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire gli assetti interni al clan. Da sempre la cosca controlla il traffico di stupefacenti, il gioco clandestino ed il racket.

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