22.3 C
Napoli
mercoledì, Giugno 26, 2024
PUBBLICITÀ

brucia il deposito di ecoballe

PUBBLICITÀ

dall’inviato a GIUGLIANO





Bruciano le balle di Cdr, la mano della camorra dietro gli incendi. Fumo, fiamme ed un odore acre hanno invaso ieri il Giuglianese: a fuoco oltre 10mila ecoballe stoccate nella discarica Resit di Tre Ponti, al confine tra Giugliano e Parete. “Un atto d’intimidazione, un chiaro sabotaggio” denuncia il Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti in Campania. “L´ombra degli ecocriminali all’orizzonte” rincara Legambiente. Lo scenario è inquietante e lascia spazio a molti, troppi interrogativi. Fino a tarda notte l’incendio non era ancora stato domato, nonostante gli sforzi di vigili del fuoco e protezione civile.

LA CRONACA
– Alle quattro di ieri mattina è scattato l’allarme. “Correte, c’è un incendio nella discarica”. A lanciarlo è stato il custode della Resit, il sito di stoccaggio gestito dal Consorzio di Bacino Na 3. All’interno dell’area sono depositate circa 50mila tonnellate di ecoballe, il prodotto ottenuto dalla lavorazione dei rifiuti negli impianti di Cdr. In breve tempo il fuoco ha divorato un intero lotto del sito. Tempestivo l’intervento di vigili del fuoco, protezione civile e polizia municipale. La celerità dei soccorsi non è però servita a limitare i danni. Migliaia di ecoballe sono andate in fumo, letteralmente carbonizzate. Un’immensa nube grigia ha invaso l’intera area di Ponte Riccio (già afflitta dai miasmi nauseabondi provenienti dal Cdr e dalle discariche). La nuvola era visibilissima da tutti i centri abitati del circondario: Qualiano, Giugliano, Villaricca, Calvizzano, Marano. Addirittura dal Casertano: Parete, Trentola, Lusciano. “In tanti anni di lavoro non ho mai visto nulla di simile” ha commentato un vigile del fuoco della stazione Scampia. “Non possiamo nulla contro questo incendio, l’unica soluzione sembra lasciare bruciare tutto” ha aggiunto un tecnico del Comune di Parete. A lavoro quattro squadre di pompieri. Gli spruzzi d’acqua gelida dei vigili sembravano impotenti contro le colonne di fuoco che sovrastavano l’area: alle 23 di ieri sera la situazione non era molto diversa da quella registrata dai flash delle macchine fotografiche alle 17. Le fiamme hanno resistito anche ai getti più violenti delle autobotti, rinvigorite dal vento e alimentate dalla loro stessa furia. In cenere oltre 10mila ecoballe, secondo una stima provvisoria. Danni a persone, per fortuna, non se ne contano.

LE INDAGINI –
Sul caso indagano gli agenti del Commissariato di polizia Giugliano-Villaricca, diretti dal vicequestore Alberto Francini e dal vicequestore aggiunto Pietro Paolo Auriemma. Gli investigatori propendono per l’ipotesi dell’incendio doloso. Dubbi non ce ne sono. “Il fuoco è stato appiccato, c’è la mano dei criminali dietro l’incendio” denuncia il subcommissario di Governo, Giulio Facchi, giunto sul posto nel primo pomeriggio. “E’ doloso” ripetono gli inquirenti, pur trincerati dietro il logico riserbo che un’indagine tanto delicata richiede. In mattinata è stato ascoltato il custode della Resit, il proprietario Cipriano Chianese, il presidente del consorzio di bacino Napoli 3, Mimmo Pinto, ed alcuni operai. “Proprio ieri (venerdì, ndr) avevamo deciso di provvedere alla chiusura della Resit, con l’interramento all’interno del sito delle ecoballe spacchettate – ha spiegato Facchi -. L’operazione avrebbe snellito i tempi di svuotamento e fatto risparmiare diversi miliardi al Commissariato. Avremmo così evitato di trasferire i rifiuti ad Orvieto e messo definitivamente in sicurezza quest’area. L’incendio – ha aggiunto – si è sviluppato subito dopo la decisione di chiudere l’impianto, che non avrebbe più accolto nuove ecoballe. Possibile che si tratti di coincidenze?”. La risposta aleggia nell’aria, senza che alcuno abbia voglia di pronunciarla. Troppo ingombrante, colma di oscuri presagi.
LE REAZIONI – Immediata la raffica di reazioni dopo l’ennesimo attentato ecologico ad un territorio già profondamente massacrato. “L’incendio – accusa Pietro Volpe, sindaco di Parete – ha trovato gli addetti ai lavori impreparati. Dalle 4 del mattino fino a tarda notte non si è ancora riusciti a domarlo. E’ assurdo gestire un sito di queste proporzioni senza un accurato piano antincendio. Non oso neanche immaginare quali possano essere le conseguenze per l’immensa quantità di diossina sprigionatasi dalla Resit. Siamo di fronte ad una catastrofe ecologica”. Tilde Adamo, consigliera circoscrizionale del Prc e presidente del Comitato Ponte Riccio parla di “un atto vile e crudele nei confronti dei residenti e degli stessi operai della Resit. Siamo sconvolti, dietro questa storia c’è puzza di bruciato”. “Asl, Arpac e Consorzio di Bacino fanno orecchie da mercanti – denuncia Emanuela Maisto di ‘Fare Verde’ – Abbiamo presentato decine di esposti contro i potenziali rischi di quest’area: intanto hanno deciso di creare una nuova discarica”. Stefano Franciosi, consigliere circoscrizionale di Giugliano-Lido se la prende col Commissariato di Governo. “Ci hanno completamente abbandonati” accusa. “Gli abitanti della zona dovranno sopportare non solo i miasmi emanati dal Cdr e dalle diverse discariche, ma anche la diossina sprigionata dalle ecoballe. Hanno deciso di condannare a morte l’intera comunità”.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Dove comprare visualizzazioni reel Instagram: i 3 siti web più sicuri

I migliori siti web sicuri, per acquistare visualizzazioni reel Instagram Instagram è un social network nato per condividere immagini, illustrazioni,...

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ