20.7 C
Napoli
mercoledì, Giugno 26, 2024
PUBBLICITÀ

«Sanità a rischio», le reazioni di politica e società civile

PUBBLICITÀ

“La situazione dell’ospedale di Giugliano è veramente grave, stiamo cercando di salvare almeno il salvabile”. A parlare è Gerarda D’Auria, dottoressa e sindacalista della Cgil. Tra i suoi impegni più importanti, quello di salvaguardare i diritti dei malati. Inutili, fino ad ora, i vari incontri tra l’amministrazione comunale, i dirigenti dell’Asl Napoli 2 Nord e i sindacati per rafforzare il San Giuliano. Un ospedale al centro di progetti di riqualificazione, come quello di destinare allo stesso la struttura che oggi ospita l’istituto Marconi o istituire nei beni de Parco Rea la sede amministrativa dell’Asl. “Tutti bei propositi che in realtà sono rimasti tali – afferma la sindacalista della Cgil – quasi come un libro dei sogni. In realtà c’è poca attenzione per l’ospedale di Giugliano. Il concetto non è ‘cosa fare per evitare la chiusura’ ma bensì ‘come deve rimanere aperto’. La probabile chiusura dei reparti di Oncologia e Ortopedia è la goccia che potrebbe far traboccare il vaso. I diritti dei malati sono sempre meno tutelati. Sarebbe gravissimo, in un comprensorio dove si registra un aumento di persone ammalate di tumore, chiudere un reparto che inoltre effettua prestazioni ambulatoriali di qualità”. Oltre a non tener conto dei diritti dei malati, restano ancora da risolvere i problemi riguardanti la precarietà del personale ospedaliero. “Nella sala operatoria lavorano medici irreperibili. Una cosa assurda visto che proprio nella sala operatoria sono necessarie le prestazioni di urgenza. Il numero del personale ospedalieri ancora non stabilizzato è ancora troppo alto. La precarietà incide anche sui servizi offerti al cittadino, che è poi quello che subisce in maniera diretta i disagi. Come quello che potrebbe nascere dalla chiusura di altri reparti. I pazienti sarebbero costretti a raggiungere altri ospedali”. Problemi provocati anche dal prolungarsi del commissariamento delle Asl, che non permette di programmare un piano di riqualificazione e recupero del San Giuliano.

I commenti politici. Evitare lo smantellamento del San Giuliano. Questo uno degli obiettivi dell’amministrazione comunale che però si scontra con la difficoltà economiche sia della Regione Campania che dell’Asl. Progetti e speranze di riqualificazione del nosocomio sono sospesi in attesa del processo di razionalizzazione dei distretti e delle reti assistenziali previsti dal Piano di rientro. A lanciare un appello al sindaco è Francesco Carlea, medico e consigliere comunale del Centro per la Libertà: “La situazione è davvero critica. Spero che le istituzioni politiche di tutto il comprensorio si adoperino per evitare la chiusura dei reparti, in particolare quello di Oncologia. Sarebbe la beffa oltre il danno per un territorio che ospita tonnellate di immondizia e che ha visto aumentare esponenzialmente, negli ultimi anni, il tasso di malati morti per tumore. Invito – continua Carlea – i sindaci, assessori e amministratori di tutti i paesi del comprensorio giuglianese, i consiglieri provinciali e regionali a istituire un tavolo permanente per rilanciare il San Giuliano, intercettare risorse sia per evitare la chiusura dei reparti a rischio trasferimento e migliorare i servizi offerti ai cittadini, in particolare il pronto soccorso”. La sala di primo intervento lavora infatti in sotto organico, con personale sanitario ridotto all’osso e incapace di gestire le situazioni di emergenza. “Abbiamo più volte denunciato anche la situazione di emergenza del pronto soccorso – continua Carlea – anche in questo caso non sono stati presi provvedimenti. Il sindaco chieda agli organi competenti uno sforzo per ridare dignità ad un presidio ospedaliero che serve circa 700mila persone”. in difficoltà, per la mancanza del personale infermieristico adeguato, anche altri reparti, tra cui quello di cardiologia, chirurgia e neurologia. Ancora in alto mare il progetto di accorpamento del confinante Ipia Marconi che verrebbe dislocato presso altra sede. Mentre il consiglio comunale ha votato all’unanimità l’istituzione a Giugliano della nuova sede della direzione generale dell’Asl, che dovrebbe trovare accoglienza nei beni del Parco Rea, complesso di beni confiscati gestito dal Comune, situato sulla Circumvallazione esterna. “L’ultima riunione riguardo l’ospedale risale allo scorso luglio – afferma Nicola Pirozzi capogruppo del Pd. Riuscimmo a coinvolgere anche il consigliere regionale Raffaele Topo che diede la sua disponibilità a portare la questione nel civico consesso del centro direzionale. Visto che la questione sanità è di competenza regionale, ritengo sia indispensabile l’intervento del Presidente della Regione. Il sindaco e questa maggioranza, visto che sono della stessa parte politica, potrebbero intercedere verso la giunta regionale e chiedere la convocazione di un tavolo di confronto con la direzione regionale e i sindacati. Quest’amministrazione sembra però poco interessata a quelle che sono tutte le tematiche di carattere sociali”. “E’ assurdo – calca la mano il consigliere dell’Udc Luigi Sequino– che proprio nella triangolo della morte venga chiuso il reparto di Oncologia. Io proposi in Consiglio l’istituzione di un polo oncologico, le intenzioni sembrano andare nella direzione opposta.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Tentata estorsione a Miano, resta in carcere il ras Scognamiglio

Fermo convalidato con applicazione della misura cautelare ma senza aggravante camorristica. Come a dire: non esiste alcun clan Scognamiglio....

Nella stessa categoria

PUBBLICITÀ