Aveva in casa sei piantine di marijuana, le coltivava fuori il balcone di casa. A scoprirlo sono stati i carabinieri della Compagnia di Giuglianougliano, diretti dal capitano Alessandro Andrei. A finire in manette con l’accusa di produzione, coltivazione e detenzione di stupefacenti è stato Vincenzo Montefoschi, 34 anni, domiciliato in via Fra Gianbattista a Varcaturo. Dopo indagini i militari dell’Arma hanno perquisito l’abitazione dell’uomo trovandolo in possesso di 6 piante di marijuana, per un peso complessivo di 70 grammi, che coltivava in vasi posti sul balcone della sua abitazione, di 40 semi di marijuana e di una confezione da un grammo di marijuana. L’arrestato è stato tradotto nel carcere di Poggioreale. (Antonio Mangione)
L’articolo del Roma. Un medico dell’Asl, in servizio a Fuorigrotta e volontario presso il pronto soccorso del parco giochi “Magic World” di Licola, è stato arrestato dai carabinieri della Tenenza di Marano di Napoli, per produzione, detenzione e coltivazione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Vincenzo M, 35enne, originario di Napoli, aveva trasformato il proprio domicilio di Giugliano in Campania – alla periferia di Napoli – in una piccola “serra” per la coltivazione di marijuana. Al termine di un’indagine iniziata a Marano, i militari dell’Arma – diretti dal Tenente Fabio Alfieri, hanno trovato a casa del medico, fino ad ora insospettabile, un discreto quantitativo di droga leggera. Fuori al balcone, ben soleggiato e non visibile dall’esterno, i carabinieri hanno trovato sei piante di marijuana fra i 20 e 40 centimetri d’altezza e diversi semi per ottenere nuove coltivazioni. Insomma il medico era un vero esperto del mestiere. La droga è stata sequestrata, mentre il 36enne è stato arrestato con l’accusa di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti. Questa mattina, davanti al giudice, l’imputato, assistito dal suo difensore di fiducia dovrà chiarire la sua posizione. In questi casi il Gip potrebbe convalidare l’arresto e accogliere in via subordinata una misura meno afflittiva con la concessione di un obbligo di presentazione alla pg. Ma queste sono ovviamente delle ipotesi, spetterà all’autorità giudiziaria valutare, nel diritto, la misura più idonea per il professionista. (Angelo Covino)
hanno collaborato: A. Covino e A. Mangione


