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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Sfruttamento della prostituzione: nove arresti

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Nove cittadini
albanesi sono stati arrestati dai
carabinieri del nucleo investigativo
di Castello di Cisterna tra i comuni
di Napoli, Giugliano in Campania,
Cortona e Porto Recanati su ordine
di custodia cautelare in carcere
emesso dal giudice per le indagini
preliminari di Napoli. I nove cittadini albanesi sono gravemente
indiziati a vario titolo di aver promosso e partecipato ad una associazione per delinquere, operativa
nel comune partenopeo di Giugliano in Campania ed in altri luoghi,
finalizzata all’induzione, favoreggiamento, sfruttamento della prostituzione con l’aggravante della
transnazionalità del reato per avere
commesso parte sostanziale della
attività in uno stato estero, principalmente in Albania ma anche in
diversi paesi dell’Est Europeo, ove
venivano procacciate le ragazze da
avviare alla prostituzione in Italia.
Il gip partenopeo ha firmato i provvedimenti giudiziari dopo aver
accuratamente vagliato le risultanze investigative dei militari del
nucleo operativo di Castello di
Cisterna che al caso hanno lavorato dall’agosto del 2010 al maggio
del 2011. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di individuare negli arrestati i promotori e fiancheggiatori di uno strutturato sodalizio criminale, operante in particolare nell’area denominata Ponte
Riccio, nel comune di Giugliano in
Campania. Questi, a quanto riferisce l’accusa, si occupavano delle
donne fin dal reclutamento, che
avveniva all’interno di un albergo
situato nei pressi di Durazzo, quindi dell’illecito ingresso nel territorio italiano delle giovani donne
provenienti dall’Est europeo, per
infine costringerle a prostituirsi
sulla strada anche per 10 ore ininterrotte. I sodali percepivano circa
cento euro al giorno da ciascuna
ragazza per il solo ‘affitto’ del
luogo di prostituzione assegnato,
oltre al rimborso dei costi sostenuti
dall’organizzazione per il trasporto
delle stesse in Italia, e mantenevano il saldo controllo delle loro vittime non solo con minacce e percosse ma anche sottraendo alle ragazze
i documenti di identità, come riscontrato in occasione dei
controlli di polizia effettuati, in cui
le donne venivano trovate in possesso della sola fotocopia dei
documenti. Inoltre ‘quantificavano’ il valore ‘economico’
di ogni singola prostituta al
fine di cederla eventualmente
ad altri sodalizi operanti nel
settore garantendo nel contempo alle prostitute ‘protezione’ dai controlli delle forze
di polizia e dalle ingerenze di
altri gruppi criminali. Dato
che la prostituzione in Italia
si trova in una sorta di limbo
legislativo non essendo di per
se stessa illegale ma restando
non regolamentata, dati certi
sul fenomeno non ne esistono,
solo stime più o meno accurate.
Secondo molti studi di settore le
prostitute costrette all’attività o in
qualche modo sfruttate sono all’incirca il 10% del totale. La percentuale cresce tenendo conto delle
immigrate, decresce per le italiane.
Negli ultimi anni si sta assistendo
sempre più ad una diminuzione
delle prostitute attive in strada a
favore dell’attività nelle abitazioni
private. Nel comune di Giugliano
in Campania, in particolare nelle
frazioni di Licola e soprattutto
Varcaturo il fenomeno in entrambe
le modalità è molto radicato.

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