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venerdì, Marzo 29, 2024
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E’ del sud il nuovo San Francesco d’Assisi: «Il povero tra i poveri»

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Biagio è andato via di casa nel 1990, a 27 anni. Oggi di anni ne sono passati quasi trenta, ed è un uomo nuovo, conosciuto come fratel Biagio, il nuovo San Francesco d’Assisi.

E’ nato in una famiglia benestante di Palermo, figlio di imprenditori. Ma il desiderio di fare qualcosa per uomini e donne in difficoltà, di non voltarsi dall’altra parte, si radica in lui fino ad esplodere. A 27 anni Biagio lascia Palermo in cerca della propria strada, e il suo cammino lo conduce proprio fino ad Assisi, al cospetto della tomba di San Francesco, che raggiunge a piedi. Qui ha un’illuminazione. Si spoglia di tutto ciò che ha per iniziare a vivere povero tra i poveri, che lui chiama sorelle e fratelli: “Una società che lascia indietro i più deboli non può essere una società giusta”.

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Fratel Biagio si batte contro la povertà, il freddo, la fame. Nel corso degli anni è sempre stato al fianco degli ultimi, offrendo tutto ciò che aveva e anche di più; infatti, quando da solo non poteva garantire protezione, ha attuato delle forme di disobbedienza civile, compreso lo sciopero della fame. Mettendosi in pericolo, ha ottenuto l’apertura di ben 3 comunità che ad oggi ospitano circa 1000 bisognosi. E quando qualcuno si complimenta con lui o lo idolatra, Biagio semplicemente risponde: “Le cose più piccole sono le più grandi”. Persino il suo corpo, qualche anno fa, ha avuto dei cedimenti, tanto da essere costretto ad una sedia a rotelle, e sembrava che non si sarebbe mai più alzato. Ma un giorno, dopo un viaggio a Lourdes, fratel Biagio torna a Palermo in piedi.

Oggi la sua battaglia continua. Dopo aver letto dei clochard morti di freddo nei giorni scorsi, ha iniziato un nuovo sciopero della fame, iniziando a dormire al di fuori della posta di Palermo. In centinaia vanno da lui ogni giorno, e molti gli chiedono il perchè di questi gesti estremi: “Perchè io devo fare qualcosa. Non riesco a dormire, non sono sereno, non riesco neanche a mangiare mentre qualcuno muore per strada. E sono pronto a dare la vita”. Il sindaco Orlando, interessatosi alla vicenda, è andato a trovarlo, sedendosi accanto a lui tra i cartoni sui quali dorme. Fratel Biagio subito gli ha fatto presente la propria richiesta: un tetto per tutti, affinchè nessuno muoia più di fame.

Tutti sembrano arricchirsi spiritualmente parlando con lui, un uomo che non ha niente ma che ha tutto. Un uomo che ha dedicato la sua intera esistenza al prossimo senza chiedere nulla in cambio, e lasciando a tutti noi un grande insegnamento: la cultura dell’altro cambia il mondo.

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