MARANO– Una folla commossa ha salutato sabato pomeriggio Antonio Riviergi, il 21enne di Varcaturo morto in un incidente stradale a via Ripuaria. Il rito funebre è stato celebrato alle 17 nella chiesa “Vallesana” di Marano. Straziati dal dolore i parenti e gli amici. L’intero paese si è stretto attorno ai familiari del giovane. Il padre è conosciuto perché proprietario e gestore di un supermarket. E’ un giorno triste per l’intera comunità. Vicini alla famiglia Riviergi tante persone, che ancora non riescono a spiegarsi come sia potuto succedere. Numerose le voci che circolano sulla dinamica dell’incidente, ma nel giorno del cordoglio nessuno ha voglia di sapere; si cerca soltanto di dar coraggio alla famiglia distrutta dal dolore. C’è silenzio prima del rito funebre, poi sgomento e un dolore composto, intorno alla bara che raccoglie le spoglie del 21enne. Piangono tutti. Qualcuno, tra i più giovani ha parole di rabbia. “Perché proprio lui? Perché in quel modo così atroce?”. Antonio era a bordo di una Renault Clio, giovedì notte, in via Ripuaria quando è andato a sbattere violentemente contro un muro in cemento armato di una villa. Il colpo ha scaraventato il giovane fuori dall’abitacolo dell’auto attraverso un finestrino. L’urto con l’asfalto non gli ha lasciato scampo. Inutili i soccorsi, prestati da alcuni passanti e dai proprietari della villa. Il 21enne è morto sul colpo. Sul posto, assieme all’autoambulanza, sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti e dal tenente Orazio Ianniello. I militari non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso. Antonio l’hanno trovato con la testa fracassata sul ciglio della strada. Non indossava la cintura di sicurezza che forse l’avrebbe salvato.
Alla fine del rito funebre la bara con il feretro del giovane di Varcaturo è stata portata a spalla dai parenti più stretti. Poi la lunga e straziante marcia funebre verso il cimitero. Subito dietro il pianto straziante della madre. Uno sfogo di pochi istanti a rompere un silenzio irreale.
Ivan Marino
