Si è discussa stamattina, 26 luglio, dinanzi al gip Antonino Santoro l’udienza preliminare che dà il via all’iter processuale di Giuseppe Varriale, il 28enne responsabile ,secondo la Procura, della morte di Alessandra Madonna. Nel corso dell’udienza, si sono costituiti parte civile il padre della vittima Madonna Vincenzo, il fratello minorenne Gennaro e la madre Olimpia Cacace, rispettivamente rappresentati dagli avvocati Celestino Gentile, Alessandro Caserta e Giovanbattista Vignola.
A difendere invece Varriale, gli Avv. Pomponio e Chiummariello, che hanno chiesto preliminarmente che il giudizio si celebrasse nelle forme del rito abbreviato condizionato a confronto tra i consulenti tecnici; richiesta rigettata dal Gip che ha invece ammesso il rito abbreviato secco e rinviato così la discussione al giorno 20 settembre. Il giovane, attualmente agli arresti domiciliari, dovrà dunque rispondere molto presto dell’imprudente e intollerabile incuranza di cui viene ritenuto responsabile secondo una prima ricostruzione dei fatti che risalgono alla notte tra il sette e l’otto settembre 2017, quando, dopo un’accesa discussione, Giuseppe avrebbe condotto alla morte – consapevolmente, secondo l’accusa – l’ex fidanzata, trascinandola per metri dietro alla Range Rover su cui viaggiava e a cui la ragazza era rimasta aggrappata, procurandole le ferite che le furono fatali.
