Le regioni valutano la possibilità di ordinanze per razionare l’acqua al Nord in seguito all’allarme siccità. Si pensa il divieto di riempimento delle piscine e l’uso dell’acqua per i soli fabbisogni primari. Nell’attesa che si dichiari lo stato d’emergenza, che il Governo è intenzionato a concedere e che servirà però non per interventi strutturali ma a far avere i ristori alle aziende agricole che rischiano di perdere una parte cospicua del raccolto e a mettere a disposizione le risorse necessarie per far intervenire le autobotti laddove si dovessero seccare i rubinetti, l’Autorità di bacino del Po ha dichiarato, in proprio, l’allarme rosso. la situazione del grande fiume è infatti allo stato di emergenza più grave, probabilmente da quando se ne ha memoria.
ALLARME SICCITA’, LE MISURE DEL GOVERNO
Dall’esecutivo arriva la rassicurazione del sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Credo ci siano le condizioni per arrivare a dichiarare lo stato di emergenza”, ha detto a SkyTG24. Il sottosegretario ha osservato che “la preoccupazione delle Regioni è giustificata e il Governo condividerà un percorso con le Regioni”. “Dobbiamo sostenere il comparto agricolo, che non è solo produttivo ma vitale per il nostro Paese” grazie al presidio e alla manutenzione del nostro territorio”.In molti comuni è già vietato irrigare i giardini o riempire le piscine.