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giovedì, Marzo 28, 2024
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Blitz contro gli Amato-Pagano, dissequestrati i beni del ras Marco Liguori

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E’ indicato da diverse informative e dall’ultima ordinanza di custodia cautelare contro gli Amato-Pagano come il reggente del gruppo di Melito. E’ Marco Liguori, il capo volutamente rimasto nell’ombra che, per non dare nell’occhio, non aveva lasciato il posto nella lavanderia dove lavorava. Per il ras, nipote acquisito dello storico boss Raffaele Amato (figlio di una sorella di Lello ‘a vicchiarell) ha ottenuto questa mattina il dissequestro di tutti i suoi beni (soldi, auto e abitazione). La decisione è stata presa dal tribunale del Riesame (XII sezione) che ha accolto in pieno le argomentazioni del suo legale, l’abile avvocato Luigi Senese, che è riuscito a convincere i giudici che non sussistevano più ragioni per la permanenza dei ‘sigilli’ ai beni del 35enne finito al centro dell’inchiesta di un anno e mezzo fa che ha duramente colpito la ‘cupola’ degli scissionisti (leggi qui l’articolo). Le indagini effettuate dagli uomini della squadra mobile, come anche confermato dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, certificavano che Marco Liguori sarebbe stato l’unico a poter prendere decisioni definitive in merito su tutti gli affari illeciti degli Amato-Pagano e a delegare compiti di gestione e incarichi operativi agli affiliati di sua fiducia.

L’articolo precedente: il giovane messo a posto dai vertici del clan

Un giovane ras di Marano, legato ai Pagano da vincoli familiari, si era messo contro il reggente del gruppo, Marco Liguori. Un comportamento il suo che non piaceva ai vertici degli Amato-Pagano che stavano cercando di riorganizzarsi. Tutto parte da una serie di intercettazioni a casa di un appartenente al clan che commenta la vicenda con un altro personaggio intraneo al sodalizio. I due, in particolare, commentano l’operato del giovane che si sarebbe appropriato di 6mila euro di pertinenza del clan e sarebbe stato coinvolto in un omicidio. Il delitto, secondo i due, sarebbe stato commesso dal giovane solo per assumere potere su Mugnano.

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La decisione di Liguori

Liguori, reggente del clan, per punire il giovane avrebbe ordinato una spedizione punitiva affidando l’incarico a Salvatore Roselli. Il ras, detto ‘Frizione’, avrebbe affrontato il giovane ras e i suoi amici a Marianella. Tale azione scatenava la preoccupazione della madre del giovane che sarebbe andata a farsi le sue ragioni da tale Titina, alla quale chiedeva spiegazioni, in particolare di comprendere perchè Liguori aveva ordinato la morte del figlio. I due ras intercettati commentano che Liguori non avrebbe mai ordinato la morte del giovane ma in caso di suo arresto e passaggio del comando a Ferdinando Murolo il giovane ras non avrebbe avuto scampo:«Quelli devono ringraziare a San Marco, io spero che sta altri centocinquanta anni fuori ma quel giorno che tu vai carcerato io non guardo in faccia a nessuno perchè Nanduccio (Murolo ndr) il più buono uomo del mondo piglia e ti spara».

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