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venerdì, Marzo 29, 2024
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Antimo ucciso per errore, la faida interna ai De Micco dietro il duplice omicidio a Ponticelli

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La procura di Napoli, al termine di indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli e della compagnia di Poggioreale, ha sottoposto a fermo l’uomo che ieri si è costituito dopo il duplice omicidio avvenuto nel rione Fiat del quartiere Ponticelli. Si tratta di Antonio Pipolo, 37 anni, ritenuto dagli inquirenti legato al clan De Micco-De Martino, lo stesso di cui faceva parte Carlo Esposito, ucciso in un “basso” insieme con l’operaio Antimo Imperatore che stava eseguendo dei lavori in quell’abitazione.

Antonio Pipolo, 37 anni, ritenuto contiguo al clan camorristico De Martino-De Micco, si è presentato ieri pomeriggio in Procura attribuendosi la responsabilità del duplice omicidio ed è stato a lungo ascoltato dagli investigatori, fino all’esecuzione del fermo in tarda serata. Anche una delle due vittime, Esposito, è ritenuto dagli inquirenti un esponente di spicco del clan De Martino-De Micco, il che alimenta la pista della faida interna al clan. L’altra persona uccisa, Antimo Imperatore, era invece ritenuta estranea a dinamiche criminali e probabilmente si trovava nell’abitazione dove è avvenuto l’agguato per svolgere piccoli lavori di manutenzione.

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“Hanno ammazzato un innocente, sono bestie“

Questo l’urlo dei familiari di Antimo Imperatore, l’operaio tuttofare ucciso a 55 anni in un ‘basso’ (abitazione al piano terra) nel rione Fiat di Ponticelli, periferia est di Napoli. L’uomo stava effettuando dei lavori di ristrutturazione nell’abitazione dove da poche settimane era andato a vivere Carlo Esposito, 29 anni, ucciso anche lui dai killer in un agguato che gli investigatori fanno rientrare nello scontro in corso da anni tra i clan De Micco-De Martino, cui Esposito era legato, e i De Luca Bossa-Minichini-Schisa.

“Mio marito era lì per riparare una zanzariera, era il suo lavoro. Non c’entra niente con la camorra”. A parlare è la signora Nunzia Lepre, moglie di Antimo Imperatore, operaio incensurato e vittima innocente nel duplice agguato avvenuto ieri nel rione Fiat in via Montale a Ponticelli. Antimo, detto Robin Hood, padre di due figlie femmine, era un onesto lavoratore. Come tutte le mattine era andato a lavorare, mai aveva pensato che avrebbe trovato la morte. “Quando mi hanno chiamato per dirmi quello che era successo ho pensato ad uno scherzo – racconta la moglie Nunzia tra le lacrime. “Chiedete in giro chi è la famiglia Imperatore. Non c’entra niente con la camorra”, ribadisce la cugina.  Il cadavere di Antimo è stato ritrovato sull’uscio della porta. Nel quartiere era conosciuto per la sua disponibilità. Effettuava ogni giorno piccoli lavori di ristrutturazione nelle abitazioni.

 

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