Stamattina è finito in manette il 45enne Antonio Fusco, imprenditore che fornisce attrezzature per la ristorazione. Si tratta del titolare del negozio Arredamenti Lupin. Come riporta RaiNews sarebbe lui ad aver acquistato numerosi immobili all’asta pagando uomini del clan affinché scoraggino gli altri potenziali acquirenti. Inoltre sarebbe stato sempre Fusco a pensare al progetto per costruire il ristorante di una nota catena di fast food a Castel Volturno, su un terreno già di proprietà di un altro imprenditore, colluso con i Bidognetti e colpito da confisca.
Gli altri arrestati nel blitz
Figurano anche tre elementi di spicco del Clan dei Casalesi, fazioni Bidognetti e Schiavone, tra le cinque persone arrestate dai carabinieri di Aversa al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Il secondo soggetto, anche lui ritenuto legato alla stessa fazione dell’imprenditore, si occupava invece della gestione delle attività estorsive sui territori dei comuni di Lusciano e Parete, storicamente di egemonia del clan.
Il terzo soggetto, invece, è stato individuato quale referente del gruppo Schiavone, e anche lui si occupava di estorsioni. Terminato un lungo periodo di detenzione si sarebbe immediatamente rimesso in attività non solo nelle estorsioni ma anche nel traffico di droga.
Il quarto arrestato è un albanese: versava migliaia di euro al mese al clan dei Casalesi per spacciare e gestire in regime di sostanziale monopolio le forniture di sostanze stupefacenti alle piazze di spaccio del litorale Domitio.
Sia lui sia il quinto arrestato sarebbero coinvolti con altri soggetti invece appartenenti al clan, e per i quali si è proceduto separatamente, in un’estorsione ai danni di un imprenditore operante sul litorale Domitio, dal quale con violenza e minacce, veniva preteso il pagamento di ben 15mila euro. Le misure cautelari riguardano l’imprenditore Fusco; Nicola Gargiulo, 67 anni; Nicola Pezzella, 63 anni; l’albanese Hermal Hasanai, 84 anni e Umberto Meli, 93 anni.