Il profondo stato di degrado che affligge le periferie napoletane, in particolare gli spazi urbani a ridosso di stazioni, sottopassi e cavalcavia delle linee ferroviarie come la Circumflegrea, rappresenta una ferita aperta nel tessuto cittadino. Luoghi come Pianura, privi delle attenzioni riservate al centro ma ricchi di storia – con il suo Mausoleo Romano in degrado e la chiesa dedicata a Don Giustino Russolillo, meta di pellegrinaggio – sono sistematicamente abbandonati, diventando zone franche per l’illegalità e il disinteresse.
Una drammatica segnalazione giunta al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli evidenzia l’apice di questo degrado. Una cittadina ha denunciato di aver sorpreso un uomo intento a masturbarsi sul ponte pedonale della Circumflegrea (chiamata comunemente, come l’altra linea, “Cumana”) alle ore 7:45 del mattino, mentre attraversava con la figlia di soli 10 anni per andare a scuola. Il ponte, oltre ad essere una discarica a cielo aperto, è diventato teatro di atti osceni e pericoli quotidiani per i residenti.
“È intollerabile che una bambina e sua madre debbano subire un trauma del genere in pieno giorno, in un luogo che dovrebbe essere un semplice percorso per la scuola. Questo atto deplorevole è la diretta conseguenza di un abbandono istituzionale che trasforma le infrastrutture pubbliche in aree di illegalità e insicurezza,” dichiara il Borrelli.
“Chiediamo alle autorità competenti (Comune, Forze dell’Ordine ed EAV): una bonifica immediata del ponte per ripristinare condizioni igienico-sanitarie accettabili; l’installazione urgente di videosorveglianza e pattugliamento fisso nelle ore di punta per garantire l’incolumità dei cittadini, soprattutto donne e minori; l’avvio di un piano di riqualificazione che parta dal recupero e dalla valorizzazione dei beni storici del quartiere, come il Mausoleo, per restituire dignità e sicurezza a Pianura.”
“La sicurezza e il decoro di una città passano anche, e soprattutto, attraverso l’attenzione per i suoi quartieri periferici,” conclude Borrelli.


