Uno, Pasquale Albano, espressione del civismo di centro con le sue 6 liste a sostegno ed un vantaggio di oltre 10 punti. L’altro, Rodolfo Visconti, esponente del Partito Democratico che non ha certo brillato e di due civiche anch’esse non marcianti proprio a tutto gas. Eccoli i due contendenti alla vittoria finale per decretare il nuovo sindaco della città. Al ballottaggio di domenica 4 novembre Albano, geometra 44enne, e Visconti, 46enne dipendente Inps, si sfideranno partendo da rapporti di forza differenti. Pasquale Albano ha raggiunto il 31,41% raggiungendo 7548 voti di preferenza.
Rodolfo Visconti si è fermato al 20,27% pari a 4870 preferenze. Uno scarto di 2678 voti che potrebbero fare la differenza anche al secondo turno. «Ma si riparte da 0 a 0 al ballottaggio – afferma Visconti – Penso di giocarmela anche se ammetto di aspettarmi qualcosa in più come voti di lista sia dal Partito Democratico che dalle civiche. Qualche candidato da noi giudicato forte non ha confermato le attese della vigilia». Il candidato del centrosinistra pero aggiunge di «essere contento del mio risultato. Ora mi aspetta una battaglia durissima». Bacino cui attingere, oltre a chi non è andato a votare al primo turno, anche i voti raggiunti da chi non è andato al ballottaggio.
Come ad esempio Mauro Bertini, esponente della sinistra ma restio con il suo gruppo, almeno apparentemente, ad appoggiare il Pd. «Io sono aperto ad un confronto con lui e con la sinistra – si sforza di essere ottimista Visconti – ora però mi confronterò con il mio gruppo e decideremo il da farsi».
Dorme su più guanciali invece Pasquale Albano, a tutt’oggi il favorito per diventare primo cittadino. «Abbiamo ottenuto il risultato massimo che si poteva ottenere e la civica Albano Sindaco risulta essere il primo partito a Marano» le parole di Albano che poi aggiunge sui voti ottenuti dalle altre liste: «Sapevo le forze delle mie liste, ho cercato di far fare esperienza a ragazzi e a chi in politica prima non c’era mai stato. Si è formato una bella squadra attorno a me e con la mia squadra deciderò il da farsi su eventuali apparentamenti o sostegni delle altre forze. Ma se così dovesse essere, il tutto si baserà sui ragionamenti inerente ai programmi, cioè quelli per migliorare Marano che hanno caratterizzato la mia campagna elettorale, e non certo alle poltrone. In questo secondo caso non sono disponibile».
