«Nelle prossime ore presenterò la richiesta con la quale chiedo che il mio assistito sia ascoltato dal pm per chiarire la sua posizione e la sua estraneità alla pulizia dell’appartamento», queste le parole di Luigi Montano, legale di Vincenzo Loffredo, il papà di Giulia, la bimba morta la notte tra sabato e domenica, secondo le ipotesi aggredita dal pitbull di famiglia, presenterà istanza per un ulteriore interrogatorio del 24enne accusato di omicidio colposo per omessa vigilanza e custodia del cane, in particolare per chiarire l’estraneità del giovane nella pulizia della casa teatro dell’aggressione. Al vaglio le telecamere della clinica che lo hanno ripreso mentre arrivava con la bimba in braccio nella struttura sanitaria. Nell’appartamento della bambina, vivono due cani, un pitbull e una meticcia. Si aspettano i risultati delle analisi cui sono stati sottoposti gli animali per intercettare le eventuali tracce di sangue della bambina. Serviranno dunque ancora alcuni giorni per avere un quadro più preciso, spiegano dalla procura.
L’abitazione ripulita e le ipotesi degli investigatori
Intanto un dato è certo, l’abitazione è stata ripulita nonostante fosse stata immediatamente posta sotto sequestro. Le ipotesi attualmente al vaglio degli inquirenti sono varie. Anche perché se le ferite al viso sono appunto compatibili con i denti del pitbull, rimane da spiegare la presunta rottura dell’osso del collo: lì non sembrano, infatti, esserci segni di morsi. E la frattura è un particolare che stride ancor di più se si tiene conto che Vincenzo Loffredo avrebbe portato la bimba alla clinica Villa dei Fiori quando era ancora viva, come avrebbero confermato i medici della struttura. Nell’atto con cui la procura di Nola ha nominato i consulenti tecnici per l’autopsia, cioè il medico legale Maurizio Saliva e l’anatomopatologo Antonio Perna, è specificato che la piccola è «sicuramente stata uccisa dal cane».
