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Blitz Di Lauro-Vanella, tra gli arrestati il nipote di un ras dei Licciardi

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C’è anche Salvatore Cerino tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, dal Servizio Centrale Operativo e dai militari del GICO del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, arresti relativi all’inchiesta sui legami tra la Vanella Grassi e Di Lauro. Cerino è un cognome ‘pesante’ tra Secondigliano e dintorni, l’uomo è infatti nipote di Cosimo Cerino ex colonnello al soldo del clan Licciardi ucciso (insieme al suo guardaspalle Ciro Ottaviano) nel luglio del 1994. Un omicidio eccellente data la caratura criminale del soggetto entrato all’epoca in contrasto con Pietro Licciardi, subentrato al vertice del gruppo della Masseria Cardone, dopo la morte del fratello Gennaro.

Fu un agguato inquadrato fin da subito nella faida interna scoppiata dopo la morte di Gennaro Licciardi per il controllo delle attività criminali. Furono chiamati i miglior killer per ammazzare Cosimo Cerino,in cinque lo massacrarono senza pietà, Eugenio Nardi, Gennaro Sacco e Claudio Sacco e Salva Giovanni furono gli esecutori materiali mentre un’altra persona fece da esca. A quell’epoca Cerino era tornato a Secondigliano dopo l’arresto di Giovanni Cesarano, gestendo in prima persona affari e affiliati del gruppo del rione Kennedy. Proprio la voglia di autonomia manifestata dal ras lo mise ben presto in rotta con il clan madre, crisi acuitasi anche dalle critiche pubbliche che Cerino osava rivolgere in pubblico agli esponenti dei Licciardi.

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