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Buoni acquisto per i dipendenti: cosa sono e perché usarli

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I buoni acquisto sono il jolly del welfare moderno: un voucher di importo variabile, a scelta dell’azienda, che il collaboratore utilizzare per acquistare beni e servizi di cui ha realmente bisogno, per sé o per la propria famiglia.

Per il lavoratore rappresentano un potere d’acquisto extra che non subisce trattenute; per l’azienda, inoltre, sono 100% deducibili, sempre se ci si muove all’interno dei limiti fiscali previsti dalla Legge di Bilancio 2025 per il triennio dal 2025 al 2027 in materia di fringe benefit (1.000 euro per i dipendenti senza figli, 2.000 euro per chi ha figli a carico).

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I Buoni Acquisto Pluxee, per esempio, sono una soluzione di welfare aziendale pratica, digitale e versatile: questi buoni spesa offrono infatti la massima libertà di scelta, caratteristica particolarmente apprezzata dai dipendenti che, dopo averli ricevuti dalla propria azienda, possono utilizzarli in oltre 22.000 negozi fisici e shop online per acquistare ciò che preferiscono.

Buoni acquisto ai dipendenti: come fornirli

Il cuore del servizio sta nella libertà di utilizzo: i buoni acquisto ai dipendenti permettono a ognuno di decidere se trasformare quel valore in fashion, hi-tech, beauty, intrattenimento e tempo libero, in generi alimentari, in viaggi e prenotazione di soggiorni, ma anche nel pieno di carburante, elemento rilevante soprattutto per chi viaggia, e molto altro.

Pluxee, infatti, mette a disposizione tagli variabili, sia in versione digitale (invio via email, pagamento da smartphone) sia cartacea. L’azienda seleziona il valore, carica l’ordine sul portale self-service e, in quarantotto ore (nel caso del formato digitale), i codici sono pronti all’uso.

Questo riduce di molto la burocrazia: il reparto HR non deve stampare, imbustare o distribuire e può perfino delegare a Pluxee la consegna diretta ai lavoratori. Se successivamente servono rifornimenti extra, bastano pochi click per ottenere nuovi buoni per i propri dipendenti.

Buoni acquisto ai dipendenti trattamento fiscale: come funziona

Sul versante aziendale i buoni acquisto rientrano nei fringe benefit. Fino alla soglia stabilita dalla Legge di Bilancio (1.000 euro, che diventano 2.000 euro per i dipendenti con figli fiscalmente a carico), il valore non forma reddito imponibile e quindi non genera IRPEF né contributi.

Il costo è interamente deducibile, l’IVA dell’emissione non esiste perché il voucher è un titolo di legittimazione e il collaboratore riceve la cifra netta, senza conguagli di fine anno.

Ed ecco quindi una risposta a uno dei dubbi più frequenti: i buoni acquisto dipendenti convengono davvero? Sì, perché un importo netto più alto equivale a un benefit percepito come più generoso, pur costando meno all’impresa.

Buoni acquisto aziendali: i vantaggi per dipendente e azienda

In conclusione, si può dire che inserire i buoni acquisto in un programma di welfare significa dare al dipendente qualcosa che può toccare subito, trasformare in risparmio concreto per la famiglia e che non pesa sul cedolino.

L’impatto di questi voucher è doppiamente positivo: da un lato c’è la soddisfazione personale (la libertà di scegliere dove e come usare il voucher) e dall’altro la percezione di un’azienda attenta, capace di riconoscere l’impegno con strumenti moderni e fiscalmente intelligenti.

Pluxee, con la sua rete estesa e l’amministrazione semplificata, rende tutto questo un processo semplice e accessibile: un modo rapido per alimentare engagement, trattenere talenti e mostrare, con un gesto pratico, che il lavoro di ogni giorno ha un valore che va oltre la busta paga mensile.

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