A sette mesi dallo scioglimento per motivi politici, 13 consiglieri comunali su 24 diedero le dimissioni, poche settimane fa il Comune di Caivano è stato ufficialmente sciolto per criminalità organizzata da parte Ministro degli Interni, Marco Minniti.
Dalla relazione è emerso che “il consiglio comunale, su input dell’amministrazione Monopoli, avrebbe nell’aprile 2016 modificato il regolamento delle entrate patrimoniali, escludendo la riscossione dei canoni di locazione inerenti il complesso residenziale del Parco Verde dalle attività della società concessionaria, affidandola ad uno stretto parente di personaggi apicali di una locale famiglia malavitosa”. Sempre secondo il documento redatto dal Prefetto l’amministrazione si sarebbe circondata di figure vicine alla criminalità organizzata: “la nomina da parte del sindaco Monopoli di uno stretto parente di personaggi apicali di organizzazioni criminali a rappresentarlo nella gestione delle politiche sociali nell’Ambito 19“. Inoltre la stessa figura sarebbe stata incaricata della riscossione dei canoni di locazione nel Parco Verde.
La polizia ha poi scoperto che la maggior parte degli alloggi erano stati sostituiti rispetto agli assegnatari originari, senza alcun versamento dei canoni di locazione, commettendo quindi anche abusi edilizi con allacciamenti alla rete elettrica e idrica illegali. Il Prefetto sottolinea anche che diversi appalti in città furono affidati a ditte che avevano legami con la criminalità organizzata.
Non ci sta l’ex primo cittadino Monopoli che dichiara: “Adirò le vie legali per confutare questa relazione e dimostrare che ho sempre agito solo per migliorare il mio paese” sottolineando poi come sia stato usato come capro espiatorio “A Caivano il camorrista sono solo io, pago il prezzo della mia onestà intellettuale”.
Intanto il comune resterà commissariato fino al 2020 quando si tornerà al voto.
