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martedì, Aprile 23, 2024
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Calciatore ucciso da una bomba, chiesta la condanna del boss

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La Procura di Bari ha chiesto una condanna all’ergastolo con isolamento diurno e un’altra a 19 anni e 2 mesi di reclusione, per i due imputati nel processo sulla morte del calciatore 27enne Domenico Martimucci, deceduto dopo quasi 5 mesi di coma per le ferite causate dall’esplosione di una bomba avvenuta il 5 marzo 2015 in una sala giochi di Altamura e fatta piazzare a scopo intimidatorio, quando il locale era ancora aperto e dentro si trovava, tra gli altri, anche la vittima.

Nell’esplosione rimasero ferite altre 8 persone, alcune delle quali in modo grave. Per il pm fu una strage. Dinanzi alla Corte di Assise di Bari sono imputati il boss Mario D’Ambrosio (fratello del defunto capo clan Bartolo), ritenuto il mandante dell’attentato e attualmente in carcere (per lui chiesta la condanna più severa), e il 24enne incensurato Luciano Forte che – secondo le indagini dei Cc coordinate dai pm Antimafia Renato Nitti e Giuseppe Gatti – accompagnò il sicario sul luogo della strage (attualmente agli arresti domiciliari).

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