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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Calciatori in ginocchio, silenzio all’inno nazionale e striscioni: proteste prima di Inghilterra-Iran

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L’Iran sostiene le sue donne, ma il c.t. Queiroz vuole che la squadra pensi al calcio

Continuano anche in campo le proteste per il Mondiale in Qatar. Tra le morti sul lavoro e i finti tifosi l’atmosfera rasenta un contesto tragicomico, come se si fosse in una bolla di vetro. In tutto questo i giocatori si trovano a dover recitare una parte, tante volte senza potersi esprimere a pieno.

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In questo clima c’è chi ha trovato uno sfogo alle proteste di un Paese intero. Parliamo ovviamente dell’Iran, che vive un turbine di moti popolari da diversi mesi, iniziate con la morte di Mahsa Amini. La ragazza è diventata il simbolo di una stagione di possibile cambiamento, tant’è che l’aria che si respira in Iran ha raggiunto picchi simili a quelli della rivoluzione Khomeinista.

Un Mondiale per mandare un messaggio chiaro a chi è al vertice del Paese. L’Iran sta vivendo un momento storico duro: lo testimona quanto si è visto al Khalifa International Stadium prima della sfida all’Inghilterra.

Ciò che è successo nel pre di Inghilterra-Iran è un segnale molto forte. I giocatori dell’Iran non hanno cantato l’inno nazionale della repubblica islamica. Il gesto è un chiaro segnale di protesta nei confronti di un regime che non è più riconosciuto dal Paese.

Dopo i moti popolari degli ultimi mesi e la repressione perpetrata nei confronti dei rivoltosi, ai giocatori dell’Iran va riconosciuta una grandissima dose di coraggio.

Alcuni sostenitori della nazionale guidata dal c.t. Carlos Queiroz hanno mostrato cartelloni in difesa dei diritti delle donne iraniane, violati con la morte della 22enne Mahsa Amini lo scorso settembre.

Il ct dell’Inghilterra, Gareth Southgate, aveva annunciato che i suoi giocatori si sarebbero inginocchiati prima del match d’esordio in Coppa del Mondo contro l’Iran. Un gesto antirazzista che i giocatori della Nazionale inglese hanno compiuto già in altre occasioni dalla morte di George Floyd, nel 2020.  La decisione dell’Inghilterra è arrivata al termine di lunghe consultazioni: “Pensiamo che sia una dichiarazione forte che farà il giro del mondo per i giovani, in particolare, per far capire che l’inclusività è molto importante”, ha spiegato l’allenatore.

Anche i giocatori della Premier League si sono inginocchiati prima delle partite dopo il ritorno del calcio dalla chiusura del Covid-19 nell’estate del 2020, ma in questo campionato la Federazione ha deciso di utilizzare momenti specifici per inginocchiarsi, piuttosto che compiere il gesto a ogni partita.

 

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