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venerdì, Maggio 3, 2024
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Cambi di casacca al Rione Traiano:«Così i Sorianiello entrarono in guerra con Pianura»

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C’è grande attenzione da parte degli investigatori sui nuovi assetti al Rione Traiano, teatro di una serie di cambi di casacca di ras un tempo legati ai Cutolo e poi passati con quelli della 99, i Sorianiello. Tra questi i Sansò arrestati qualche giorno fa (leggi qui l’articolo).  Eppure il primo a puntare il dito contro gli uomini di Alfredo Sorianiello ‘o biond è stato Genny Carra, l’ex ras dei Cutolo della 44. Clan che proprio con i Sorianiello ha, fino a poco tempo fa, diviso il quartiere. Proprio Carra è quello che tirò in ballo Giuseppe Mazzaccaro (cognato di Sorianiello e fino a qualche mese fa reggente del gruppo) in relazione all’omicidio di Luca Megali. Un barbiere che con la malavita non aveva nulla a che fare e che pagò con la vita l’essere imparentato ad Antonio Megali. Un omicidio nato per vendicare la morte di Fortunato Sorianiello, figlio del boss, ucciso dal gruppo Tommaselli (a cui Antonio Megali apparteneva). Un delitto che avrebbe potuto innescare una guerra senza fine. Carra, oltre che di tali vicende, ha spiegato ai magistrati anche il contesto in cui maturò tale guerra evidenziando il probabile coinvolgimento dei Sorianiello (al momento per quell’omicidio non c’è alcun indagato) in un altro delitto, quello di Gennaro Parisi, ex factotum del boss Carlo Tommaselli.

Le rivelazioni di Carra sui Sorianiello: il litigio del figlio del boss con Tommaselli

L’ex ras del clan Cutolo ha spiegato che «Fortunato Sorianiello fu ucciso perchè i Sorianiello volevano prendersi un basso di proprietà di un parcheggiatore di nome Gennaro (Parisi ndr, successivamente ucciso sulla salita di via Piave) di cui non ricordo il nome. Questo basso si trova nella 99 e i Sorianiello. Quando questo Gennaro fu estromesso quest’ultimo si rivolse a Tommaselli che andò con i soccavesi a casa da Alfredo Sorianiello in quel momento detenuto e al suo posto erano reggenti Mazzaccaro e i figli Fortunato e Simone Sorianiello. Tommaselli ebbe un diverbio con Fortunato e ciò nonostante i Sorianiello continuavano a detenere un basso perchè affermarono che stava nella loro zona e spettava a loro. Dopo un po’ abbiamo appreso della morte di Fortunato Sorianiello». Poi Carra entra nei particolari:«Quando andammo a fare le condoglianze chiesero aiuto sia a noi che ai Puccinelli. Loro erano diffidenti e noi andammo a fare le condoglianze proprio per dimostrare la nostra estraneità ai fatti. Ci dissero che già sapevano chi era stato, perché il barbiere (il titolare del negozio in cui fu ucciso Sorianiello) gli aveva detto che Carlo Tommaselli e Antonio Megali avevano commesso l’omicidio».

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