Tre uomini partivano dal quartiere Tuscolano fino a Primavalle nascondendo le pistole nella cinta dei pantaloni: erano pronti all’agguato. Le volanti della polizia e degli investigatori del distretto di Primavalle sventavano una sparatoria tra due bande di narcotrafficanti a Roma così come riporta Leggo.
LA RICOSTRUZIONE
Quando gli agenti arrivavano davanti al bar “Leoni” di via di Torrevecchia, per la segnalazione di una lite in atto tra Manolo, Massimiliano e Bruno Zioni, appartenenti all’omonimo clan vicino alla camorra dei Senese ed ai Casamonica, notavano che a poca distanza, uno degli appartenenti al clan stava salendo a bordo di una Fiat Panda con dentro tre uomini che con fare sospetto si erano fermati a bordo strada.
L’auto ripartiva, quindi, gli agenti la bloccavano perquisendo l’autista e i passeggeri. Si tratta del 30enne Alessio Immordino e Alessandro Damiani di 36 anni, entrambi del Tuscolano, nascondevano 2 pistole Beretta calibro 7,65 e 9,17. Le armi erano pronti a sparare.
IPOTESI SULL’AGGUATO
L’ipotesi investigativa più accreditata che stanno seguendo gli investigatori del primo dirigente Tiziana Lorenzo del distretto di polizia di Primavalle, è che i due arrestati per possesso e detenzione illegale di armi fossero stati chiamati dopo la lite per una vendetta armata. Sono in corso le indagini oltre che per ricostruire la dinamica dell’accaduto anche sulle armi sequestrate che erano in possesso dei due pregiudicati del Tuscolano.