Proseguono senza sosta le indagini della Procura di Nola con il pm attenda ad ogni piccolo particolare utile per poter svelare la verità sull’assassinio di Giulia, la neonata di Acerra morta subito dopo essere stata portata dal papà alla Clinica Villa dei Fiori già in arresto cardiaco.
Sul corpicino della bambina sono stati trovati morsi presumibilmente di un cane: nell’appartamento vi erano un pitbull (Tayson) e il meticcio (Laika) con il primo che avrebbe aggredito ed ucciso la neonata.
I due cani al momento sono in un canile convenzionato di Frattaminore, dove saranno anche seguiti da un comportamentalista, in attesa degli esiti degli esami effettuati per verificare, tra l’altro, la presenza di tracce organiche della piccola nelle feci dei due animali.
I cani, secondo le relazioni fatte pervenire dal canile agli inquirenti, non avrebbero mai mostrato segni di aggressività sin dal momento dell’affidamento al personale della struttura.
Un particolare, non certo vincolante, ma che aggiunge altro mistero su una vicenda che presenta ancora punti oscuri. La Procura ha, infatti, nominato due periti: il primo passerà ai raggi X il telefonino di Vincenzo Loffredo, papà di Giulia, che ha dichiarato di essersi addormentato e di non essersi reso conto della tragedia che si stava materializzando accanto a lui. Il secondo, invece, esaminarà i campioni prelevati dalle mandibole dei due cani Tyson e Laika.
