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giovedì, Marzo 28, 2024
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Carcere di S. Maria Capua Vetere, violenze e torture sui detenuti: 52 agenti della polizia penitenziaria indagati

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I carabinieri di Caserta stanno eseguendo 52 misure cautelari emesse dal gip su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di appartenenti al corpo della polizia penitenziaria. Sono coinvolti negli scontri con i detenuti che avvennero il 6 aprile 2020, in pieno lockdown, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Una protesta innescata da centinaia di carcerati dopo la notizia di un caso di positività al Covid-19 tra le mura dell’istituto casertano. Furono inviati da Napoli contingenti dei reparti speciali della Penitenziaria.

Una misura interdittiva emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) è stata notificata stamattina al provveditore delle carceri della Campania Antonio Fullone.

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La notifica degli avvisi di garanzia agli agenti della Polizia Penitenziaria indagati, avvenuta l’11 giugno 2020, da parte dei carabinieri, provocò vibranti polemiche per la modalità d’esecuzione. Alcuni poliziotti infatti salirono sui tetti dell’istituto penitenziario per protestare.

Detenuti picchiati nel carcere di Santa Maria Caupa Vetere

“Le notizie che provengono da Santa Maria Capua Vetere ci lasciano sgomenti e atterriti. Pare siano 59 gli appartenenti alla Polizia penitenziaria sospesi, 6 quelli sottoposti agli arresti domiciliari, decine gli indagati. Interdetto anche il Provveditore regionale, capo delle carceri campane”. È quanto riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, a seguito della chiusura delle indagini preliminari da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere.

I fatti nel Carcere di Santa Maria Capua Vetere avevano avuto origine con le rivolte della primavera dell’anno scorso e i successivi interventi per il ripristino dell’ordine e della sicurezza carceraria condotto dalla Polizia penitenziaria. L’ordinanza sarebbe stata comunicata durante la notte e fino alle prime ore del mattino.

De Fazio poi commenta: “continuiamo a nutrire incondizionata fiducia nella magistratura e, più in generale, negli organi inquirenti. Fiducia nonostante la spettacolarizzazione che abbiamo denunciato durante la prima fase delle indagini. Ma nutriamo altrettanta fiducia nella generalità degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, al di là di possibili casi isolati di eccesso o, addirittura di Agenti infedeli, che devono essere individuati, isolati e perseguiti. Tuttavia, se le proporzioni fossero davvero quelle che sembrano emergere, quanto accaduto confermerebbe che il sistema complessivo non funziona. L’esecuzione carceraria va reingegnerizzata e che l’Amministrazione penitenziaria deve essere rifondata”.

“Il carcere – continua il Segretario della UILPA PP alludendo ai fatti della stazione Termini – è via Marsala ogni giorno. Ogni giorno si verificano più di due aggressioni alla Polizia penitenziaria. Lo Stato inerme che non riesce a risolvere il problema e a mettere in sicurezza i suoi servitori, lasciandoli di fatto alla berlina. Sono esposti agli attacchi della criminalità e, poi, alle successive indagini della magistratura”.

Il commento dei sindacati sulle violenze in carcere

“E’ chiaro – precisa ancora De Fazio –, chi viola la legge è evidentemente al di fuori di essa e deve essere perseguito. Ma se le presunte infrazioni, addirittura le ipotesi di tortura, si espandono a macchia d’olio. E ad essere coinvolti sono anche dirigenti generali di primissimo ordine, ritenuti fino a poco tempo fa anche ‘illuminati’ e presi a modello da imitare. E’ palese che il problema stia nell’organizzazione complessiva, la quale non è capace di prevenire possibili degenerazioni o, quantomeno, di non renderle neppure sospettabili”.

“Anche sulle carceri, impegnandosi espressamente a migliorare le condizioni di coloro che vi lavorano e vi vivono, il presidente del Consiglio Draghi ha ottenuto la fiducia in Parlamento. Adesso gli chiediamo, pretendiamo, che sia consequenziale. La Ministra della Giustizia Cartabia apra immediatamente tavoli di confronto tematici con le Organizzazioni Sindacali rappresentative per l’individuazione di un’efficace strategia di rinascita del sistema penitenziario e dell’esecuzione penale. Per le carceri – conclude il leader della UILPA PP ­– serve una vera e propria catarsi”.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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