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giovedì, Aprile 25, 2024
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Caro benzina e gas, il ministro Cingolani al Senato: “Aumenti ingiustificati”

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Stamattina il Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, è intervenuto al Senato per l’informativa sui recenti ulteriori aumenti del costo dell’energia e sulle misure del Governo per contrastarne gli effetti. “Se per stoccare 10 miliardi di metri cubi di gas mi servivano 15 miliardi di euro un anno fa di questi tempi quando il gas era a un po’ meno di 30 centesimi al metro cubo, il costo mi avrebbe richiesto un anticipo di 3 miliardi. A parità di tutto non è giustificato che lo stoccaggio da 3 miliardi di anticipo arrivi a 15 miliardi, questa è stata la mia affermazione un po’ dura, forse non mi sono espresso con termini giuridicamente corretti, ma non è possibile che mi costi cinque volte di più se la materia è la stessa“.

CARO BENZINA E IL GAS DALLA RUSSIA

Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Cingolani riferendo in Senato sul caro benzina. “L’Europa sta continuando a acquistare gas dalla Russia, che porta a pagamenti di circa un miliardo di euro al giorno. In un momento come questo ha un’implicazione oltre il settore energetico. E’ una riflessione importante in questo momento“, ha detto ancora il ministro.

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Sarebbe una grande notizia un price cap a livello europeo temporaneo sulle transazioni di gas naturale all’ingrosso e il disaccoppiamento dei prezzi di vendita dell’energia prodotta da tecnologie rinnovabili elettriche rispetto a quelli del parco termoelettrico, mediante opportuna revisione delle regole di market design“, afferma Cingolani, riferendo sul caro benzina a proposito di possibili misure per contenere l’incremento dei prezzi di energia elettrica e gas naturale.

“Per contenere l’impatto sui consumatori finali, il Governo sta valutando l’ipotesi di praticare sui carburanti un’accisa mobile, ha detto Cingolani spiegando che per il costo dei carburanti da autotrazione dall’inizio dell’anno, “c’è un problema di un incremento dei costi del Brent” e un problema del costo del gas e dell’energia che serve nelle raffinerie a trasformare “che impatta sul costo finale”. Il ministro ha aggiunto che c’è “una diminuzione della disponibilità del diesel” mentre non c’è alcun problema per la benzina.

Riduzione del costo della benzina, sì del Governo al taglio di 20 centesimi

C’è l’annuncio da parte del Governo di una riduzione del costo della benzina che ha superato 2,20 euro al litro. Si parla di 15 o 20 centesimi di risparmio. Il provvedimento è atteso per i prossimi giorni. Nel frattempo, vengono sollecitate inchieste da parte della magistratura sulle presunte speculazioni legate al prezzo del carburante: nel 2013, a Varese, la prima indagine in Italia sui colossi del petrolio.

Secondo le bozze trapelate si ipotizza di una riduzione delle accise (il Governo vuole tagliare le accise sulla benzina) che avrebbe portato a risparmiare circa il 10% al litro. Invece la riduzione su benzina e gasolio dovrebbe essere pari a circa 15 centesimi al litro. Questo sarebbe il taglio deciso dai ministri competenti, dai capi gabinetto e dallo stesso Presidente del Consiglio, una manovra che dovrebbe essere ammortizzata grazie al gettito extra dell’IVA.

Come ormai saprete, il prezzo del carburante lievita a causa di accise e IVA; sul primo fronte, siamo il Paese con le accise più alte d’Europa sul diesel, le seconde più care sulla benzina, mentre l’IVA dipende fondamentalmente dal prezzo del carburante. Se il prezzo di benzina e diesel sale, di conseguenza aumenta anche l’IVA incassata dallo Stato ed è proprio grazie alle maggiori tasse provenienti dai rincari che il Governo può tagliare 15 centesimi di accise.

Teoricamente una volta che i prezzi torneranno a regime, il Governo potrebbe ripristinare le accise tagliate, ma è presto per parlarne. La brutta notizia, per ora, è che nonostante questi 15 centesimi in meno dovremmo comunque restare al di sopra dei 2 euro. Continueremo ovviamente a seguire la vicenda per raccontarvi ulteriori notizie ufficiali provenienti da Palazzo Chigi.

 

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