Case popolari a Napoli, contributo fino a 5mila euro per gli inquilini morosi. Si tratta del fondo di solidarietà 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗻𝗾𝘂𝗶𝗹𝗶𝗻𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝗱𝗶𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗶𝗻 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮̀ 𝗻𝗲𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗵𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗴𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 dei canoni di locazione. È un contributo 𝘂𝗻𝗮 𝘁𝗮𝗻𝘁𝘂𝗺 che può variare, a seconda della morosità e del proprio valore ISEE, da un 𝗺𝗶𝗻𝗶𝗺𝗼 𝗱𝗶 𝟭.𝟬𝟬𝟬 euro 𝗮 𝘂𝗻 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗱𝗶 𝟱.𝟬𝟬𝟬 euro e può coprire fino all’80% della morosità. 𝗟𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗿𝗼𝗴𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗲̀ 𝗳𝗶𝘀𝘀𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝟮𝟴 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟰.
Puoi presentare la tua istanza esclusivamente collegandoti alla piattaforma https://bandisociali.comune.napoli.it, anche tramite le organizzazioni sindacali e i CAF. Il Comune di Napoli procederà alla valutazione di ogni domanda secondo l’ordine di presentazione e liquiderà fino ad esaurimento dei 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶.
I REQUISITI PER IL BONUS FITTI
Possono accedere al contributo regionale di solidarietà gli assegnatari ERP in possesso, unitamente a tutti i componenti del nucleo familiare, alla data di pubblicazione dell’Avviso pubblico di cui all’art. 3 comma 3, dei seguenti requisiti minimi:
a) avere una permanenza minima nell’alloggio ERP non inferiore a 12 mesi;
b) essere moroso nei pagamenti del canone di locazione e/o delle spese comuni;
c) non avere procedimenti di decadenza in corso, fatto salvo quanto previsto dall’art.23 del Regionale 28 ottobre 2019 n. 11;
d) avere un ISEE (ordinario o corrente), valido alla data di presentazione dell’istanza, non superiore ad 9.360,00 euro;
e) non aver ricevuto condanne passate in giudicato per reati associativi e/o per reati contro la P.A.
Inoltre si specifica che:
– la concessione del contributo è subordinata alla sottoscrizione da parte dell’istante di un atto di riconoscimento del debito nei confronti del Comune di Napoli di impegno al pagamento del debito, al netto del contributo, in un’unica soluzione o tramite la sottoscrizione di un piano di rateizzo conforme alle procedure adottate dall’Ente.
– Possono presentare istanza per l’accesso al contributo anche i soggetti che hanno richiesto il subentro nell’assegnazione; in tal caso l’accesso al contributo è subordinato all’adozione del provvedimento di subentro.