Tra i molteplici settori di competenza, i Carabinieri dei NAS svolgono anche mirati servizi di
controllo nelle palestre, nei grandi centri sportivi e ogni altra struttura in cui si pratichino attività motorie non professionistiche, non solo per accertarne le condizioni igienico-sanitarie, o la sicurezza per i frequentatori ed i trainer, bensì per controllare se i certificati medico-sportivi prodotti dagli iscritti siano aderenti alle normative vigenti.
Col ritorno sui banchi di scuola, molte famiglie si sono adoperate a farsi rilasciare certificazioni per la pratica sportiva, per far riprendere ai propri figli le attività motorie, così come gli appassionati di sport che, dopo il periodo estivo si muniscono di apposita certificazione medica che li ponga in condizioni di potersi dedicare ad attività sportive.
Sostanzialmente, la norma prevede che i certificati medici, per attività sportiva “non agonistica”, vengano rilasciati dai medici sportivi o dal proprio medico di base, o da chi è iscritto ad un elenco della federazione medica sportiva. Non solo, tali certificazioni possono essere rilasciate anche da strutture accreditate dalla regione e autorizzate dal Comune.
Il principio è che simili certificazioni siano rilasciate dai medici curanti (medicina generale) e pediatri, relativamente ai propri assistiti, o da un medico specialista dello sport.
I Carabinieri del NAS di Napoli, in tale quadro, hanno già dagli inizi di settembre avviato una serie di verifiche, nello specifico settore, oltre che eseguire controlli nelle stesse palestre e centri sportivi, a conclusione dei quali hanno segnalato alle competenti autorità 6 persone, tra gestori di strutture sportive e professionisti, per le sottonotate rispettive condotte irregolari:
– rilasciato certificazioni mediche, sia per attività agonistica, quanto per attività non
agonistica, in assenza dei necessari accertamenti diagnostici e/o senza averne titolo;
– indicato regimi alimentari da seguire senza possederne titoli accademici abilitanti.
