Potrebbe arrivare già oggi in Italia per le visite mediche Philip Billing. Il nuovo acquisto del Napoli, classe ’96, è un giocatore duttile ma atipico, che però vanta un’importante esperienza di 152 presenze in Premier League e 112 in Championship. Relegato ai margini della squadra titolare, il Bournemouth salvo colpi di scena cederà Billing al Napoli in prestito con diritto di riscatto.
La formula per l’arrivo di Billing
Solo 10 presenze di cui 1 da titolare per Philip Billing finora al Bournemouth, non di certo il preferito dell’allenatore Iraola. Ma la strategia del Napoli di completare la rosa con giocatori d’esperienza in prestito che possono offrire soluzioni diverse in campo continua con il molto probabile acquisto di Billing. Prestito con diritto fissato a 9-10 milioni, 1 milione di ingaggio fino a giugno e 3 fissati per un’opzione di contratto di 4 anni in caso di riscatto.
Le caratteristiche di Billing: cosa dà al centrocampo di Conte
Danese di padre nigeriano, 28 anni e tanta esperienza in Premier. La caratteristica principale di Billing è il fisico: 1,93m che si fanno sentire in mezzo al campo per intensità, corsa e recupero palloni. Ma quello che potrebbe aver spinto il Napoli a puntare su di lui è la duttilità: tante presenze da centrale e mediano, ma altrettante anche da trequartista. Non sono da sottovalutare le sue doti balistiche e di inserimento. Si candida quindi sia al ruolo di vice Anguissa che a quello di vice McTominay, potendo ricoprire entrambi i ruoli. Ancora difficile contestualizzarlo però con l’altro nuovo acquisto, Luis Hasa: l’italo-albanese potrebbe giocare più avanzato, sia da “10”, che da ala d’attacco, mentre Billing più arretrato. Starà a Conte far coesistere il reparto di centrocampo azzurro.
Al danese non piacciono i colpi di testa
Spulciando tra le statistiche di Philip Billing si può notare però una netta tendenza. Al danese infatti non piace colpire di testa. Nonostante la statura sono pochi i salti e i colpi di testa tentati. A spiegarlo però è lui stesso: “Se sono in una partita e vedo un 50-50 e vedo un grande difensore centrale e so che non si ritirerà, allora non ci provo. A meno che la palla non rimbalzi, e so che se non vinco il duello saranno in porta. Ma sono cauto nell’usare la testa perché so che si vedono giocatori costretti a ritirarsi a causa di questo tipo di infortuni. (…) Se c’è una palla che non prenderò o che non riuscirò a vincere, allora non rischio di sbattere la testa. Sono fatto così. Ad alcune persone non importa, ci provano e basta. A me però importa”. Nonostante questo però, non si può dire che Billing non colpisca mai di testa. Infatti il danese ha anche segnato ben 4 gol con questa specialità, che si tiene semplicemente per i momenti in cui è “sicuro” di andare a segno.