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martedì, Maggio 7, 2024
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Sgominato clan legato ai Casalesi, spaccio tra Napoli e il basso Lazio

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Sgominato clan legato ai Casalesi, spaccio tra Napoli e il basso Lazio. Ieri mattina tra a Napoli, Isernia, Vercelli, Melfi (PZ), Minturno (LT), Santi Cosma e Damiano (LT) e Castelforte (LT), i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, con l’ausilio di elicotteristi e di unità cinofile dell’Arma e dei locali Comandi Arma competenti per territorio, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Cassino, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 17 persone (4 in carcere, 2 agli arresti domiciliari, 3 divieto di dimora, 8 obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 

Le accuse rivolte agli indagati sono, in concorso tra loro ed a diverso titolo, di detenzione di sostanze stupefacenti finalizzato allo spaccio nonché di porto di armi comuni da sparo illegalmente detenute.

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LE MISURE CAUTELARI

Carcere per Italo Laracca, Adolofo Pandolfo, Angelo Tancredi e Mario Vozzolo; arresti domiciliari per Ivano e Roberto Bonifacio; divieto di dimora per Lucio Pandolfo, Decorso Antinozzi e Luigi Pandolfo; obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (firma) per Fabio Buonamano, Antonio Aniello, Mario Ruggiero, Carlo Leone, Giuseppe e Carmine Sola, Valentino Miosotis e Costantino Vastante.

SPACCIO DI DROGA NEL SUD PONTINO

L’ordinanza di custodia cautelare ricostruisce l’attività di spaccio di narcotico (cocaina, hashish e marijuana) effettuata da un gruppo criminale operante nel sud Pontino, e più specificatamente nel territorio di Castelforte, Santi Cosma e Damiano e comuni limitrofi, cui facevano parte alcuni soggetti collegati al clan Mendico-Antinozzi (collegato alla più vasta organizzazione criminale del “clan dei casalesi”), la cui esistenza era stata acclarata dalla Corte di Assise di Latina a seguito di un’indagine (denominata ANNI 90) condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina.

SPACCIO NEL BASSO LAZIO

La complessa attività investigativa convenzionalmente denominata ANARGIRI 2, è stata sviluppata dai Carabinieri del N.O.RM. – Sezione Operativa del Comando Compagnia carabinieri di Formia, anche mediante attività tecniche, dinamiche e riscontri acquisiti sul campo, ed è iniziata nel mese di ottobre 2020 per concludersi nel maggio 2021.
L’indagine ha consentito di:
− appurare una fiorente attività di spaccio di droga, del tipo cocaina hashish e marijuana, nei Comuni di SS. Cosma e Damiano, Castelforte, Minturno, Formia e Cassino;
− individuare i canali di approvvigionamento del narcotico proveniente da Napoli e Roma;
− sequestrare complessivamente gr. 318,3 di cocaina, gr. 375,77 di hashish e gr. 373,81 di marijuana;
− arrestare in flagranza di reato 10 persone;
− denunciare in s.l. alla competente A.G. 2 persone per traffico di sostanze stupefacenti ed altre 2 persone poiché detenevano illegalmente armi comuni da sparo (una browning cal. 7.65, una Ruger cal. 380 ACP ed un Revolver Taurus cal. 410);
− segnalare alle competenti autorità amministrative diverse persone per uso non terapeutico di sostanze stupefacenti.

IL METODO DELLA STAFFETTA

Nello specifico, lo stupefacente, una volta reperito dalla limitrofa Campania o da Roma, veniva smistato ai vari spacciatori per la successiva vendita al dettaglio nei comuni del Sud Pontino. Particolari cautele venivano attuate sia nel trasporto dello stupefacente, mediante il metodo della “staffetta”, sia nelle conversazioni telefoniche nel corso delle quali si utilizzavano applicazioni di messaggistica istantanea volte ad eludere le ordinarie attività intercettive.

SPACCIO DAI DOMICILIARI

Singolare è stata l’attività di spaccio posta in essere da uno degli indagati che, sebbene sottoposto agli arresti domiciliari, continuava a gestire l’approvvigionamento nonché lo spaccio dello stupefacente mediante l’individuazione di Pusher, successivamente remunerati per la prestazione fornita. È stato documentato altresì che lo stesso indagato aveva adottato un’azione di rivalsa nei confronti di un “pusher” ritenuto responsabile della sottrazione di alcune partite di stupefacente, che invero erano state sequestrate dai militari dell’Arma.

L’ACCORDO CON L’EX CARABINIERI

Infatti, in accordo con un ex appartenente all’Arma dei Carabinieri, anche lui destinatario dell’odierna misura cautelare avendo svolto la funzione di corriere oltre che di pusher, organizzavano una consegna di droga al fine di farlo arrestare. L’attività odierna si inserisce in un più ampio rafforzamento dei presidi di contrasto al traffico di sostanza stupefacenti messi in atto dal Comando Provinciale dell’Arma di Latina nel territorio della Compagnia di Formia.

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