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martedì, Marzo 19, 2024
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Come identificare i guasti alla batteria dell’auto?

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Ogni automobilista deve accertare che la batteria dell’auto sia sempre perfettamente funzionante per poter dare la necessaria corrente al momento dell’accensione. La durata della vita media di una batteria sigillata è di circa quattro anni. Naturalmente esistono  eccezioni positive e negative che legate a fattori tecnici e di utilizzo specifici.

CHE COSA PUO’ DANNEGGIARE LA BATTERIA?

Le basse temperature

Causano una minore efficienza nei fenomeni elettrochimici all’interno della batteria. Ne conseguono una minore tensione disponibile, soprattutto per la corrente allo spunto che fornisce energia al motorino di avviamento. Batterie nuove e non solfatate ne risentono in misura minore. Invece una batteria con qualche anno di vita ne risentirà invece maggiormente. Il primo rimedio è una buona e lenta ricarica alle prime disfunzione  prima che la situazione diventi irreparabile.

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Il malfunzionamento dell’alternatore

In caso di malfunzionamento questo provocherà ricorrenti scariche della batteria, magari non profonde ma frequenti. Questo alla lunga può causare la solfatazione, ecco che è necessario verificare, periodicamente, la funzionalità del sistema alternatore-raddrizzatore-regolatore.

L’interruzione improvvisa

E’ una tipologia di fine che avviene improvvisamente su batterie utilizzate da qualche tempo. Questa può essere dovuta alla interruzione della continuità interna delle connessioni tra le piastre, causata dalla solfatazione. Alla luce di una forte richiesta corrente possono nascere lesioni fisiche dei collegamenti interni. Anche il raggiungimento di un bassissimo livello di elettrolita può causare un collasso veloce della batteria, anche per i prodotti fino ad allora apparentemente funzionanti.

La solfatazione

Durante l’uso della batteria si formano dei piccoli cristalli di solfato, che sono normali e non dannosi. In caso di prolungata perdita di carica, invece, i solfati amorfi di piombo assumono una forma cristallina e si depositano sulle piastre negative. Tutto ciò a causa lo sviluppo di cristalli grandi che riducono il materiale attivo della batteria responsabile dell’alta capacità e della bassa resistenza. La solfatazione riduce pure l’accettazione della carica. Il solfato di piombo aumenta la resistenza interna e diminuisce la gravità specifica dell’elettrolito. Dunque il processo di formazione della solfatazione è inevitabile, soprattutto, dopo 3-4 anni, esso accelera notevolmente.

Le cause della solfatazione delle batterie sono diverse. E’ rimasta inattiva troppo a lungo. E’ stata scaricata troppo a fondo. Potrebbe essere stato usato il caricabatteria sbagliato. Una cella guasta non è stata trattata. Ha raggiunto temperature troppo alte/basse. Non sono stati rispettati i cicli di carica

Lo stato di carica

La batteria si considera carica a oltre 12,5 Volt, parzialmente carica a 12 – 12,5 Volt e scarica al di sotto di 12 Volt. Lo stato di carica indica solo lo status e non le condizioni dell’elemento che riceve la carica. Anche se la batteria possa perdere capacità può ancora risultare carica al 100%. Inoltre non dimentichiamo che la temperatura condiziona lo stato di carica.

Lo stato di salute

Si riferisce alle caratteristiche prestazionali della batteria rispetto alla capacità, che indicheremo con l’acronimo CCA. Se la batteria subisce danni e perde capacità, ne soffre lo stato di carica e conseguentemente lo stato di salute. Nell’ambito dello stato di salute, oltre al valore di CCA, si considera anche la capacità di riserva. Solitamente per l’avviamento delle autovetture la batteria deve fornire molta energia elettrica in brevissimo tempo. I veicoli moderni, che sono dotati di dispositivi elettronici come i sistemi start-stop, assorbono poca corrente elettrica per lunghi periodi.

Alla luce dell’evoluzione tecnologica dei veicoli e delle batterie, bisogna rivedere periodicamente la gestione batteria e adeguare i consigli al cliente in base ai modi di utilizzazione. Quindi possiamo giudicare la validità della batteria in base alle conoscenze attuali relative a tensione e corrente di avviamento.

I tipi di batterie

Gli esperti distinguono due tipi di batterie: le tradizionali e le sigillate. Le prime hanno diversi tappi che possono essere rimossi per rabboccare l’elettrolita. Invece le seconde non hanno tappi apribili ed non hanno bisogno di rabbocchi. Qualora l’automobilista possieda una batteria della prima tipologia dovrà controllare periodicamente che il livello del liquido sia idoneo, poiché la sostanza liquida tende ad evaporare.

Si può ovviare a questa difficoltà, tipica dell’estate, riportandolo a livello con l’acqua distillata. Inoltre è fondamentale che non si introduca niente di estraneo nelle celle della batteria, poiché si rovinerebbe il caribatteria collegato alla rete. Dunque bisogna lasciare caricare fin quando l’apparecchio non si scollega da solo: è il caso della tipologia elettronica. Contrariamente si dovrà interrompere la carica quando l’amperometro del caricabatteria indica un passaggio inferiore a 1 ampere. Alla fine sarà necessario ricollegare i morsetti dopo una buona pulizia effettuata con uno spazzolino di ottone.

Fonti di informazione:

https://www.tuttoautoricambi.it/pezzi-di-ricambio/batterie.html
https://www.motori.it/guide/1284347/batteria-auto-come-proteggerla-dal-freddo.html

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