Scoppia la bufera dopo i cori “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta” che sono stati intonati dai militanti leghisti nella festa della Lega a Pontida. Dopo i post di denuncia del Movimento 5 Stelle, il partito di Matteo Salvini ha preso le distanze dagli insulti rivolti contro gli elettori che andranno al voto per le regionali il 23 e 24 novembre: “Cori da stadio volgari e stupidi da parte di pochi, che certo non rappresentano le decine di migliaia di persone che erano a Pontida da tutta Italia e da tutta la Campania”, fa sapere il partito in una nota.
Cori contro i napoletani, le reazioni della politica
Al quale segue l’annuncio del prossimo appuntamento elettorale del leader: “Matteo Salvini sarà nei prossimi giorni a Napoli e in Campania insieme ad amministratori, imprenditori e cittadini, per offrire finalmente ai campani la possibilità di cambiare dopo troppi anni di malgoverno della sinistra”.
Per il candidato alla presidenza della regione Roberto Fico “quello che è successo a Pontida non è accettabile” e il “partito che esprime tanti esponenti istituzionali ha il dovere di chiedere scusa”. Dello stesso avviso il deputato del Pd Marco Sarraccino: “La Pontida del 2025 è una vero e proprio festival dell’odio. L’odio contro chi fugge da guerra e povertà. L’odio, con tanto di cori, contro i meridionali che a causa dell’autonomia differenziata diventeranno per legge cittadini di serie B”.
Il senatore campano della Lega Gianluca Cantalamessa ha ribattuto : “Quello che offende davvero Napoli sono le elemosine e le mancette del reddito di cittadinanza voluto dai 5 Stelle o le politiche clientelari del Pd con cui cerca di trarre potere, e non certo una Lega che, tra l’altro, ha voluto la Zes unica per il Meridione e la misura Resto al Sud, al fine di creare sempre più posti di lavoro nel Mezzogiorno“.