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venerdì, Marzo 29, 2024
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Covid, dopo più di un anno a Napoli chiude il centro vaccini della Mostra d’Oltremare

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Domani è l’ultimo giorno di vaccinazioni anti covid alla Mostra d’Oltremare di Napoli, che dall’8 gennaio 2021 ha somministrato 715.784 dosi contro il covid ai napoletani.

La Mostra d’Oltremare chiude il suo hub vaccinale

Una struttura enorme e ben gestita dall’Asl Napoli1 che l’ha tenuta aperta fino alla fine dell’affluenza dei partenopei per il vaccino. Insieme, anche, alla Fagianeria di Capodimonte che resta invece aperta come unico grande centro di emergenza. La mostra d’Oltremare sarà il terzo centro a chiudere, dopo la chiusura già precedente della Stazione Marittima di Napoli e del centro vaccinale all’Atitech di Capodichino.

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31 marzo, ultimo per giorno per vaccinarsi a Fuorigrotta

Alla Mostra d’Oltremare domani saranno, quindi, aperti per l’ultimo giorno i box vaccinali nel padiglione 1. Qui, però, nell’ultimo mese c’è stato il vuoto, infatti pochissimi napoletani hanno scelto – anche se in ritardo – le dosi. L’unica affluenza registrata è solo quella di alcuni bambini portati dai genitori.

La Mostra d’Oltremare si è occupata anche dell’accoglienza dei profughi ucraini

Nell’ultimo mese, inoltre, la Mostra si è anche dedicata all’accoglienza sanitaria dei profughi dall’Ucraina in fuga dalla guerra. Ed è proprio questo l’unico settore che rimarrà aperto. Per ora sono 5.247 gli ucraini che si sono presentati alla Mostra per sottoporsi al tampone covid. Di questi, 372 sono risultati positivi (il 7,09%), mentre altri 756 hanno deciso di sottoporsi al vaccino covid per scelta personale.

Resterà aperta solo la sezione per l’accoglienza dei profughi di guerra

Lo spazio per i profughi ucraini rimarrà, però, aperto alla Mostra – a partire dal 1 aprile – in un’area molto ridotta. L’area, infatti, verrà ridisegnata nella prima settimana del mese, eliminando alcuni spazi di una struttura enorme che occupa tutto il padiglione 1 della Mostra. Per i napoletani restano invece aperti per il vaccino la Fagianeria, dieci distretti delle Asl nel territrio partenopeo e una grossa fetta di farmacie e medici di base.

 

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