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martedì, Aprile 23, 2024
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Covid, il Governo conferma: “Stop allo stato di emergenza dal 31 marzo, cosa accade dopo”

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Il 31 marzo scade lo stato d’emergenza. I dati di ripresa sono positivi e il sottosegretario Costa tranquillizza: “non verrà rinnovato“. Il primo stato d’emergenza è stato firmato ed entrato in vigore il 31 marzo di due anni fa, nel pieno dell’emergenza. In sostanza lo stato d’emergenza, con lo scopo di risolvere e tamponare, porta nelle mani del Governo la gestione. Le scelte sono necessariamente prive della differenziazione dei governi regionali, e fanno capo tutte al Governo e alle istituzioni “speciali” create.

Lo stato d’emergenza 

Il 31 marzo prossimo scade quindi lo stato d’emergenza ad oggi in vigore, e tutti i dati fanno pensare che non verrà prorogato. A tranquillizzare e dare speranza è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Costa è stato recentemente ospite al programma televisivo ‘Agorà‘, in onda su Rai3, nell’intervista ha risposto ad alcune domande dando svariati chiarimenti sullo stato d’emergenza. Come sappiamo le scelte del Governo Draghi e dei suoi ministri sono prese sempre a seguito dell’analisi dettagliata dei dati sulla pandemia. La buona notizia è che i dati sono migliorati notevolmente, a dirlo è lo stesso Costa.

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Le parole di Costa

I dati ogni giorno ci dicono che fortunatamente c’è un calo di contagi e dei ricoveri e di tutti gli indicatori. Le vaccinazioni stanno proseguendo, quindi è ragionevole pensare che lo stato d’emergenza non verrà rinnovato” spiega. I primi passi di ripresa iniziano da domani con l’eliminazione dell’obbligo di mascherina in tutta Italia, fatta eccezione per la Campania che manterrà l’obbligo fino a fine febbraio per, l’ormai solita, opinione controcorrente del Governatore De Luca. Inoltre riapriranno le discoteche e agli stadi sarà “concesso” un 75% di capienza. “Non verra’ rinnovata l’ordinanza che prevedeva la chiusura delle discoteche, questo significa che da domani riapriranno. Anche negli stadi c’e’ stato un incremento della capienzadice Costa. Il sottosegretario utilizza parole di grande speranza, come quelle spese per la capienza negli stadi: “credo che si potra’ arrivare al 100%. Credo che il campionato finira’ con gli stadi pieni“. 

Cosa cambia senza stato d’emergenza

Resta invece più complessa la gestione degli ospedali. Per quanto riguarda le regole sulla certificazione non sembrano esserci conferme di cambiamenti, sarà ancora in vigore. Costa però fa sperare: “Da marzo si puo’ prevedere un allentamento graduale del green pass, ad esempio nei luoghi all’aperto“. Ha parlato inoltre della campagna vaccinale: “Abbiamo 48 milioni di italiani che si sono vaccinati. Dobbiamo completare, se procediamo con questo ritmo di vaccinazioni, significa in un mese completare la somministrazione della terza dose“. 

Ma cosa cambia se lo stato non viene prorogato? Lo smart working perderebbe la sua “forza” allo stesso tempo però per alcuni lavoratori rimarrebbe l’alternanza.

La campagna vaccinale tornerebbe nelle mani delle regioni, la maggior parte degli hub verrebbero smontati e medici di famiglia e ospedali faranno le iniezioni. Il vaccino anti covid verrà insomma trattato come un qualsiasi altro vaccino.

Terminerebbero anche le attività del Commissario straordinario e del Comitato Tecnico Scientifico e non ci saranno più le cabine di Regia tra Governo e Regioni. Verrebbero in pratica meno i poteri straordinari del Governo, come la possibilità di operare in deroga alle leggi vigenti per motivi sanitari. Non sarebbero neanche più attive le divisioni in “colori” delle regioni.

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