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venerdì, Marzo 29, 2024
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“De Laurentiis è un cafone”, presidente di una squadra di serie A attacca il Patron del Napoli

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La risposta del Frosinone, come prevedibile, non si è fatta attendere. Dopo l’attacco del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis al club ciociaro tramite il New York Times, il presidente Maurizio Stirpe ha scelto le pagine di TuttoMercatoWeb per rispondere in tono piccato al collega azzurro.

Ripartiamo dalle parole di De Laurentiis: “Club come il Frosinone non attirano fan, né interessi, né emittenti nel campionato. Arrivano, non cercano di competere e tornano indietro”. Cosa si sente di rispondere? “Mi sembrano dichiarazioni di una persona che ha la sindrome di Napoleone. Nella vita ancora prima che nel calcio serve rispetto e io qua non ne vedo. Io i soldi nel calcio li ho sempre investiti, con quelli che ho ricavato dai diritti tv ci ho costruito uno stadio nuovo. Cosa che De Laurentiis non mi sembra abbia ancora fatto”.

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Perché, a suo giudizio, è stata fatta un’uscita del genere? “Il perché non lo so, ci vedo solo una mancanza di rispetto da parte di gente cafona. E poi mi permetto di dire che non voglio neanche accettare consigli da chi non ha vinto praticamente niente negli ultimi anni”.

Le parole di De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis ha parlato al New York Times affrontando diversi temi, ovviamente c’è il calcio sullo sfondo: “Finisci primo, prendi 100 milioni di euro, per esempio, da secondo guadagni 50 milioni e così via. Ma se finisci ultimo, paghi una multa. Club come il Frosinone non attirano fan, né interessi, né emittenti nel campionato. Arrivano, non cercano di competere e tornano indietro. Se non possono competere, se finiscono per ultimi, dovrebbero pagare una multa. Non dovrebbero ricevere denaro per il fallimento. La promozione e la retrocessione sono la più grande idiozia nel calcio. Soprattutto quando anche la Uefa ha cercato di costringere i club a rispettare le regole del fair play finanziario. Le società – si legge su La Gazzetta dello Sport – dovrebbero essere strutturate geograficamente, in modo che possano essere autosufficienti. Se non possono sopravvivere finanziariamente, se non possono essere autosufficienti, dovrebbero essere espulse”. 

Sulla possibilità di prelevare nuove società all’esterno, il patron azzurro spiega: “Ho trascorso mesi a esaminare le proposte a Baltimora, Detroit e Las Vegas, ma sono stato scoraggiato dal costo di una squadra: oltre 150 milioni di dollari, più le spese di un nuovo stadio”.

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