13.9 C
Napoli
martedì, Aprile 23, 2024
PUBBLICITÀ

Morte della piccola Diana, effettuata l’autopsia ma servono altri esami: “È morta di stenti”

PUBBLICITÀ

Dai primi esiti dell’autopsia sul corpo della piccola Diana, la bimba di un anno e mezzo lasciata dalla madre Alessia Pifferi per 6 giorni in casa a Milano da sola, non è emersa alcuna causa evidente della morte e, dunque, i medici, a quanto si è saputo, si sono riservati di fornire risposte più precise solo quando avranno a disposizione parametri certi dagli ulteriori accertamenti.

Ossia, ci vorranno alcun settimane per una prima relazione degli esperti, nominati nell’inchiesta della Squadra mobile, coordinata dal pm di Milano Francesco De Tommasi. Sarà comunque difficile, da quanto si è appreso, individuare una causa precisa della morte avvenuta, già stando ai primi accertamenti, per stenti.

PUBBLICITÀ

Decisivi saranno, però, anche gli esiti delle analisi della Polizia scientifica sul latte del biberon, trovato accanto alla piccola, per accertare se contesse benzodiazepine (c’era una boccetta di tranquillante in casa) fatte assumere, questo è il sospetto, dalla 37enne alla figlia. Intanto, il quadro probatorio per la Procura è talmente solido che si arriverà probabilmente nei prossimi mesi ad una richiesta di processo con rito immediato per omicidio volontario pluriaggravato a carico della donna.

“Alessia pifferi sorvegliata per evitare ‘punizioni’ da parte delle altre detenute”

Alessia Pifferi è apparsa “frastornata”, a tratti piange e a tratti non si rende conto della situazione. A riferire di come sta la donna è chi l’ha potuta incontrare nel carcere di San Vittore dove è rinchiusa in isolamento e sorvegliata a vista sia per evitare eventuali “punizioni” da parte di altri detenuti per via di quella tacita legge che vige dietro le sbarre che non perdona chi si è accanito contro i bambini, sia per evitare che possa compiere gesti autolesionistici. Intanto continuano ad arrivare in Procura a Milano lettere via mail, soprattutto di mamme scosse per “la sofferenza” inflitta a Diana. “Non dormo la notte – ha scritto una madre – mi auguro una condanna alla pena più severa possibile”.

Inoltre, il pm ha dato incarico alla Polizia scientifica di analizzare, con la formula dell’accertamento irripetibile, sia il contenuto del flaconcino di ‘EN’ ritrovato nell’appartamento per verificare che si tratti davvero di benzodiazepine, sia il latte rimasto nel biberon ritrovato nel lettino a fianco di Diana per appurare se vi siano tracce del potente tranquillante. E gli investigatori dovranno individuare pure se vi sia o meno il Dna della bimba sul beccuccio del biberon. Tutte analisi che saranno effettuate nei prossimi giorni.

Gli esami autoptici

Dalle analisi autoptiche ulteriori si potrebbe sapere quando la bimba è morta nell’arco di quei 6 giorni in cui è stata lasciata sola. Pare che il decesso sia avvenuto prima delle 24 ore antecedenti al ritrovamento del corpo. Se venisse accertato che la madre ha fatto assumere benzodiazepine alla piccola, per stordirla e fare in modo che non piangesse, l’accusa di omicidio volontario si potrebbe addirittura aggravare riconoscendo il ‘dolo pieno’ e la premeditazione.

Ad ogni modo il procedimento, che potrebbe passare anche per consulenze psichiatriche della difesa o per un’istanza di perizia sulla capacità di intendere e di volere, è un caso classico da rito immediato (si salta l’udienza preliminare) e da processo in Corte d’Assise. Le accuse contestate possono portare alla pena dell’ergastolo. Intanto, in Procura continuano ad arrivare mail di cittadini che chiedono “giustizia”: una madre di un bimbo di 13 mesi ha scritto raccontando di essere fortemente “scossa”, di non “dormire la notte” e chiedendo l’applicazione di una “pena severa”, di un “ergastolo senza sconti”.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Alessandro Pirozzi
Alessandro Pirozzi
Mi presento: mi chiamo Alessandro Pirozzi, sono nato a Napoli ed ho 23 anni. Sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 2019 ed amo profondamente la comunicazione, specie quella digitale. Dopo essermi diplomato in un istituto alberghiero, ho iniziato a 18 anni il mio percorso lavorativo con InterNapoli.it nel 2016, collaborando anche in qualità di freelancer con diverse testate digitali come Blasting News. Ho scritto per 'Cronache di Spogliatoio', giornale sportivo online, e per la testata locale AbbiAbbè.it.
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

L’addio di Giugliano a Fortuna Di Tuccio: “Sei stata una donna forte e piena di vita”

"Anche nella malattia cara Fortuna ti sei mostrata forte e non gli hai permesso di portarti via speranza e...

Nella stessa categoria