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Dolore per Ciro Pierro a Calvizzano: “Non si può morire per lavorare”

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E’ il giorno del dolore a Calvizzano e Arzano dove si tengono oggi i funerali di Ciro Pierro, 62 anni e di Luigi Romano, 67 anni,  due dei tre operai deceduti venerdì scorso a Napoli.

L’omelia del parroco e di Don Mimmo Battaglia a Calvizzano

A celebrare la messa è il parroco don Ciro Tufo, mentre il vescovo di Napoli don Mimmo Battaglia ha voluto inviare un messaggio di cordoglio. Presente anche il sindaco di Calvizzano Giacomo Pirozzi e altri rappresentanti istituzionali:

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“Non ci sono parole adeguate per consolare il dramma di chi vive una morte ingiusta. Quando si vive questo dolore anche se circondati da folle ci si sente soli. Le strette di mano e gli abbracci non servono. Solo Dio può consolare e alleviare quel dolore. Non sono morti di incidenti, sono morti per mano di chi doveva controllare e garantire sicurezza e non l’ha fatto”, ha detto don Ciro Tufo. “La vostra morte non cada nel vuoto ma vento capace di spezzare via indifferenza e silenzio“, invece le parole di don Mimmo Battaglia.

Si sono svolti gli esami autoptici disposti dagli inquirenti nell’ ambito delle indagini per omicidio colposo plurimo che puntando a fare chiarezza sul grave incidente avvenuto nel Rione Alto della città, dove i tre lavoratori hanno perso la vita precipitando da un’ altezza di circa venti metri, a causa del cedimento della parte alta del montacarichi che li stava portando sul lastrico solare.

I legali dei quattro indagati, gli avvocati Mauro Zollo e Giovanni Fusco, hanno scelto di non delegare un proprio consulente per gli esami irripetibili, a differenza di uno delle parti offese, e cioè l’avvocato Daniele Cacciapuoti, che rappresenta la famiglia Pierro.

Nell’inchiesta dell’ ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nicola Gratteri sono quattro le persone indagate: si tratta degli imprenditori degli imprenditori Vincenzo Pietroluongo e Carlo Napolitano, e di Luca Luciani e Gianluca Di Franco, rispettivamente l’ amministratore del condominio in cui si stavano effettuando i lavori e il responsabile della sicurezza del cantiere.

“Non doveva morire così”. Lacrime e rabbia al funerale di Luigi Romano a Secondigliano

I legali degli indagati annunciano invece di voler delegare propri consulenti invece per la perizia tecnica sull’ impianto che gli inquirenti si stanno preparando a disporre, un accertamento dirimente per risalire alla causa del grave incidente costato la vita a tre manovali, tutti al lavoro senza imbragatura.

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