“Temevo che, prima o poi, sarebbe accaduto. Dopo le ripetute minacce e l’ordigno fatto esplodere alla porta della chiesa, finisco sotto scorta”. Queste le parole con cui don Maurizio Patriciello, parroco anticamorra di Caivano, ha spiegato sui social cosa si prova dopo mesi di scorta.
L’impegno di Don Maurizio Patriciello
“Non sono un magistrato, un politico, un industriale, un giornalista. Sono un prete. Come farò a esercitare il mio ministero con due guardie del corpo?“, si chiede il parroco. “Mi pesa. Perché, Signore? Che cosa ho fatto di male o di tanto eclatante per dover vivere così? Mi è insopportabile il pensiero che chi potrebbe colpirmi è anche un fratello nella fede. Per i miei ‘angeli custodi’ sono la personalità da rispettare e difendere. Non mi piace. Anche per loro sono e voglio essere prete” ha dichiarato il parroco profondamente scosso dopo gli ultimi avvenimenti.
“Il pensiero che, per difendere me, possa succedere qualcosa di brutto a loro mi sconvolge – conclude don Patriciello – Col Rosario in mano, mi faccio, a mia volta, scorta di chi mi scorta. Grazie, fratelli carissimi. La vostra presenza ha arricchito la mia vita e quella della nostra bella comunità parrocchiale”.